Due giorni sulla tutela del cibo vero

Il settore agroalimentare europeo, ma in particolare quello italiano, si trova oggi davanti a sfide importanti: da una parte la fortissima espansione del mercato internazionale, dall’altra la «conquista della frontiera» dell’e-commerce, che porterá i nostri prodotti a farsi conoscere ovunque nel mondo. Opportunità enormi, e grandi criticità. Perché se il Made in Italy ha un indubbio valore, come tutte le cose di valore viene copiato e imitato. E’ quindi importante trovare un momento per interrogarci su quali siano i prodotti alimentari italiani più copiati nel mondo e perché; saper distinguere tra i richiami all’italianitá - leciti e meno leciti - e le vere e proprie frodi, e imparare a gestirle in modo adeguato. Dovremo proporre risposte convincenti in sede europea, e non solo, a domande importanti per la nostra economia. Produrre, ad esempio, il Grana Padano negli USA con la stessa ricetta equivale a farlo in Italia? E se a Shangai si mettessero a produrre il mascarpone? Le risposte a domande come questa condizioneranno non poco la nostra capacità di essere presenti e di farci valere anche fuori dai confini nazionali e quanto riusciremo ad essere competitivi con i nostri prodotti.Di questi temi, e di molti altri ancora, si discuterà oggi, giovedì 19 e domani, venerdì 20 marzo, presso il Parco Tecnologico di Lodi nel primo Forum Internazionale sulla Tutela del «Cibo Vero». Un evento dedicato agli operatori preposti ai controlli sulla sicurezza alimentare e le frodi organizzato dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. E’ una tappa importante di avvicinamento ad EXPO2015 e allo sviluppo dei contenuti della Carta di Milano che sará una delle piu’ importanti ereditá dell’Esposizione universale sul tema «Nutrire il Pianeta».Sono oltre 150 i delegati provenienti da tutta Europa, ma anche da quei paesi in cui l’Italian sounding (così si definiscono oggi i vari “parmesan” che si trovano sugli scaffali dei supermercati di tutto il mondo) si presenta come un mercato di rilievo. Sarà l’occasione per fare il punto nelle attività di controllo ed ispezione delle Forze di Polizia internazionali, si approfondiranno le tematiche per i controlli “ex officio” nell’Unione Europea per la tutela dei prodotti DOP e IGP e si approfondiranno le nuove frontiere informatiche (ad esempio volte a garantire vendite e acquisti in e-commerce) e gli strumenti che possono aiutarci a tutelare la qualità e il nome del nostro agroalimentare.Non è per caso, penso, che il Ministro Maurizio Martina ha scelto Lodi e il suo Parco Tecnologico per parlare di questo tema chiave per il secondo comparto industriale del paese. E’ un riconoscimento dell’impegno profuso in questi anni da un territorio che ha saputo coordinare una rete di imprese, istituzioni, enti, verso la ricerca dell’innovazione nella tradizione.Lodi infatti ha una millenaria tradizione agricola e alimentare, e oggi si presenta, grazie al suo Polo della Ricerca e dell’Innovazione come un punto di riferimento su qualità, sicurezza e originalità delle tecnologie applicate al settore agroalimentare.Il Parco sta sviluppando tecnologie a supporto delle imprese italiane, innovativi sistemi diagnostici capaci di trovare contaminazioni e adulterazioni alimentari in poche ore, ha creato il marchio DNA Controllato che permette a consumatori e produttori di essere certi dell’originalità di ogni prodotto. Sta ora lanciando, insieme ad alcune nuove realtà imprenditoriali, nate presso l’Acceleratore d’impresa, altri strumenti che promettono di portare questi risultati e queste garanzie ad un livello di diffusione alla portata di tutti.E’ per questo suo impegno che il nostro territorio ha guadagnato un ruolo di primo piano nella battaglia per quello che chiamiamo “cibo vero”. Dopo aver dato all’agroalimentare italiano uno dei suoi simboli - il Grana Padano - oggi Lodi é chiamata a contribuire alla definizione di strumenti nuovi per proteggere e valorizzare non solo i suoi prodotti, ma tutto il settore.

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