DRESANO Chiede una preghiera al Pontefice: Papa Francesco la chiama al telefono

Il Santo Padre ha risposto alla richiesta di Irene Mercuri, infermiera per l’Azienda sanitaria unica delle Marche: «Voi siete degli eroi»:

Stefania Soleto

«Pronto sono Francesco, il Papa. E voi siete degli eroi». Quando ha risposto a quel numero anonimo, Irene Mercuri - assistente sanitaria di Dresano, ma da dieci residente nel Pesarese - ha pensato ad uno scherzo. Invece era tutto vero. Dall’altra parte della cornetta c’era proprio il Pontefice, che la rassicurava: «Se non ci credi, fammi una domanda in latino: io ti risponderò». Il cellulare di Irene è squillato lunedì pomeriggio, il 23 giugno, mentre si trovava al lavoro nel dipartimento di prevenzione dell’Area Vasta 1 di Asur, l’Azienda sanitaria unica regionale delle Marche. La stessa sede dalla quale, a fine aprile, era partita la sua missiva indirizzata a Santa Marta.

Erano giorni difficili per Irene e i suoi colleghi, impegnati nel capillare lavoro di “Contact tracing”, l’indagine epidemiologica per contenere l’ondata di Covid-19 in Centro Italia. Tante le storie di dolore ascoltate al telefono, altrettante le lacrime versate per quei contagi così imprevedibili. Una fra tutti, la vicenda di due futuri sposi poco più che trentenni colpiti dal Coronavirus in forma grave. Lui in pericolo di vita, lei in condizioni difficili, le nozze previste per giugno saltate all’improvviso. Così, nel pieno dell’emergenza, Irene non ci ha pensato due volte: ha impugnato carta e penna e scritto al Papa. «Gli ho chiesto di pregare per tutti i nostri pazienti, per i miei concittadini della Lombardia, ma soprattutto per la giovane coppia di Pesaro che nemmeno conoscevo di persona, ma che per tutto il dipartimento in cui lavoro era diventata il simbolo della battaglia per la vita». E due mesi dopo, Papa Francesco ha deciso di rispondere alla lettera della giovane assistente sanitaria con la naturalezza che i fedeli hanno imparato a conoscere. Con una telefonata diretta, senza mediazione. «Siete degli eroi perché non vi siete nascosti sotto il letto, ma siete andati a lottare contro il virus», ha affermato il Pontefice durante dieci minuti di conversazione che la dresanese ripercorre emozionandosi. Con la voce che trema, Irene ringrazia, sottolinea che i veri eroi sono in realtà gli uomini e le donne che combattono ogni giorno contro la malattia. E davanti alle tre colleghe che ascoltano la chiamata in vivavoce, strappa una promessa al Santo Padre. «La prego di contattare anche la fidanzata del paziente che purtroppo si trova ancora ricoverato in ospedale. Solo lei potrà dare la forza ai due giovani promessi sposi». Detto fatto, dopo la benedizione dal Vaticano parte una nuova chiamata che infonde speranza nella coppia. «Non riesco a trovare le parole per descrivere la mia gratitudine - conclude Irene -. Il peggio ora sembra essere passato e la voglia di rinascere più forti di prima è ben presente in tutti noi. Spero solo di conoscere i due fidanzati per poterli abbracciare. Grazie Papa Francesco!».n 
Stefania Soleto

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