Don Ponti ricorda l’ambasciatore italiano ucciso in Congo

Il sacerdote lodigiano missionario per nove anni a Kinshasa aveva stretto amicizia con Luca Attanasio

«Luca Attanasio era anzitutto un amico, non solo della comunità italiana e della diplomazia internazionale di stanza a Kinshasa». Con queste parole don Roberto Ponti ricorda per Famiglia Cristiana l’ambasciatore italiano ucciso oggi in Congo in un agguato: il sacerdote paolino di Lodi, missionario in quelle terre per nove anni, aveva stretto un solido legame di amicizia con il 43enne originario di Desio. «Un ambasciatore porta tutto un Paese nella sua persona e Luca svolgeva questo compito senza gli orpelli del ruolo, piuttosto mettendo in gioco tutta la sua ricchezza umana, la sua formazione, la sua esperienza. Con il suo piglio giovanile aveva ridato smalto alle attività dell’ambasciata italiana».

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