Gli bastava un documento falso e una sua foto applicata sopra per svuotare i conti correnti di perfetti sconosciuti. Un “giochetto” che a I.G., 35enne di Arena Po (Pavia), sarebbe riuscito almeno cinque volte, ai danni di due lodigiani. Per questo è stato denunciato a piede libero dalla questura di Lodi per truffa e ricettazione.
I prelievi, almeno cinque quelli accertati nel corso delle indagini, sono avvenuti fra settembre e novembre dello scorso anno. L’uomo, non si sa come, riusciva a scoprire in quale banca avevano il conto le persone prese di mira. Poi, con i loro dati stampati su un documento falso e la sua foto accanto, si presentava agli sportelli di varie filiali della stessa banca. Prelevava al massimo 1500 euro, per non destare sospetti, poi si allontanava.
Secondo l’accusa formulata dalla questura, in particolare dalla squadra mobile agli ordini del vice questore aggiunto Alessandro Battista, il 7 settembre I.G. avrebbe fatto due prelievi, uno a Lodi e l’altro a Sant’Angelo, entrambi dallo stesso conto corrente. Il 3 novembre, forse dopo aver terminato il denaro, ecco altri tre prelievi, questa volta tutti in filiali fuori provincia (Broni, Casteggio e Castel San Giovanni), ai danni di un’altra persona.
Pochi giorni dopo i titolari dei conti “alleggeriti”, entrambi residenti a Lodi, si sono accorti degli ammanchi e hanno chiesto spiegazioni alla loro banca, poi si sono rivolti alla questura per fare la denuncia. A quel punto sono iniziate le indagini.
Al momento dei prelievi i cassieri avevano fatto la fotocopia del documento. E da questa è emerso con evidenza che la persona fotografata (sempre la stessa nei vari episodi contestati) non era la stessa che aveva fatto la denuncia. Sono stati acquisiti anche le immagini della videosorveglianza all’intero delle varie filiali. E così, grazie a un controllo sulla banca dati delle forze dell’ordine, fra le persone già note e schedate, si è stretto il cerchio intorno a I.G., a cui nei giorni scorsi, al termine degli ultimi accertamenti, è stata notificata la denuncia a piede libero.
Sembra che il 35enne abbia tentato la stessa truffa anche ai danni di altre persone, non solo lodigiane. Gli episodi sospetti al vaglio delle forze dell’ordine, questura ma anche carabinieri, sono diversi, e per questo nelle prossime settimane la posizione del pavese denunciato potrebbe aggravarsi ulteriormente.
Per lui l’accusa è truffa e ricettazione di documento falso. In un caso, infatti, è emerso che il documento mostrato alla banca e usato per svuotare i conti era stato rubato “in bianco” da un ufficio pubblico.
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