DIRETTIVA SEVESO Ecco la mappa delle aziende “a rischio” del Sudmilano

Sono in tutto 14 le ditte che potrebbero causare un “incidente rilevante” in base a quanto previsto dalla normativa

Un incendio che ha riacceso timori e preoccupazioni sui rischi di “incidente rilevante”, e il maxi rogo scoppiato mercoledì scorso negli impianti della Nitrolchimica di via Monferrato, cuore industriale di Sesto Ulteriano, riacutizza l’attenzione attorno agli impianti considerati pericolosi.

Se infatti la Nitrolchimica non è tra quanti sono tenuti a segnalare le proprie attività nell’ambito della cosiddetta direttiva Seveso – oggi integrata e sostituita dal decreto legislativo 105 del 2015 Seveso III – in quanto soggetta ad Autorizzazione Integrata Ambientale (codice 5.1 precisano da Arpa Lombardia), a San Giuliano e dintorni esistono comunque diversi impianti soggetti alla normativa che prevede rigide procedure e controlli per scongiurare eventi potenzialmente catastrofici. E tra le aziende a rischio rilevante, inserite nel dettagliato rapporto aggiornato ogni anno da Ispra – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, ente pubblico sottoposto alla vigilanza del Ministero della Transizione Ecologica – c’è ne è una che opera proprio in via Monferrato, letteralmente dall’altra parte della strada rispetto al sito devastato da esplosione e fiamme: la Tecnochimica, dal 1980 azienda leader nei processi galvanici. Nella frazione di Sesto Ulteriano sono mappate poi altre due aziende “a rischio rilevante”, La Sinteco Chemical Logistic di via Ticino, che si occupa di logistica di prodotti chimici pericolosi, e la CMC Materials Italia di via Umbria, impianti di confezione, miscelamento e commercio di prodotti chimici per l’industria. In via Grandi a San Donato Milanese opera la La.Chi., lavorazioni chimiche, recupero e purificazione di solventi esausti. Un polo importante per chimica e farmaceutica è quello rappresentato dalle aziende attive nel triangolo Tribiano Paullo Mediglia, dove nel raggio di pochi chilometri operano la ACS Dobfar, la CTN, la Cambrex Profarmaco e la Mapei.

A San Colombano al Lambro inserita nell’elenco Ispa c’è la Althaller Italia, produzione e stoccaggio di pesticidi, biocidi e fungicidi, mentre a Carpiano risulta tra le aziende a rischio rilevante la sede di via Dossetti della 3M Italia. Quattro, infine, le aziende a rischio rilevante esistenti sul territorio di Settala, dove operano la Settala Gas, stoccaggio Gpl, la Dollmar spa, distribuzione di prodotti chimici, la Stogit spa, attività minerarie, e la Beckers Industrial Coatings, produzione di pitture, vernici e smalti.

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