Dieci mesi di attesa, una 98enne di Codogno può avere finalmente la sua terza dose del vaccino

Dopo l’articolo e la lettera sul nostro giornale in 24 ore ha avuto l’appuntamento

Questa mattina Giuseppina Dragoni di Codogno avrà il “suo” vaccino”. Dopo dieci mesi d’attesa e la denuncia della 98enne al “Cittadino” - «sono stata dimenticata» - l’azienda ospedaliera di Lodi ieri ha contattato i famigliari della donna e la somministrazione della terza dose le è stata fissata per oggi.

«Sono contenta» ha commentato l’anziana alla notizia, per un attimo quasi scusandosi dell’”insistenza”, ma subito dopo rivendicando un proprio diritto. A ottobre - sul giorno preferisce sottacere - compirà 99 anni. E seppur con fatica, l’età non le impedisce di badare a sé stessa, dall’igiene personale alla cucina, e poi legge, ricama, crea. Lo scorso Natale, per dirne una, il “villaggio dorato” sul cassettone del suo soggiorno, con il cielo stellato, le casette e le statuine, lo ha fatto interamente lei tagliando e componendo vecchi scampoli e cartone, in un bric-à-brac del tutto personale che riassume l’immaginario della bisnonna quasi centenaria. Le conseguenze di alcuni interventi e delle cure però non le consentono più di uscire di casa. Motivo per cui non ha potuto recarsi al centro vaccinale e il medico di base l’ha inserita nel portale richiedendo il vaccino a domicilio.

Il 23 maggio scorso Giuseppina ha ricevuto il secondo vaccino e da allora sono trascorsi dieci mesi senza che nessuno sia più andato a farle il “richiamo”. Poi una ventina di giorni fa un’incaricata dell’Asst di Lodi aveva contattato la nipote della 98enne accordandosi per rinviare la terza dose più in là. E quando l’anziana ne è venuta a conoscenza, amareggiata, ha preso carta e penna e messo nero su bianco tutto il suo dispiacere. La lettera è arrivata al Cittadino, da qui la denuncia a mezzo stampa, e in meno di 24 ore la telefonata dell’azienda ospedaliera per fissare la vaccinazione per oggi. «Adesso devo mettermi in ordine, prepararmi» commentava ieri Giuseppina, felice come una ragazzina al suo primo appuntamento. Una testimonianza di quanta vita c’è in “ogni” giorno.

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