Deserto in centro a Casalpusterlengo:
più di venti le vetrine vuote

Dopo la pandemia, peggiora la situazione del commercio nelle vie storiche della città

La maggior parte è vuota da tempo. Altre non hanno riaperto a causa del covid-19. Altre ancora, con la crisi post emergenza, hanno allontanato le ultime ipotesi di rilancio. A Casale, in centro storico, sono oltre 20 le vetrine vuote, sparse fra via Cavallotti, via Garibaldi, largo Casali, via Marsala, via Battisti.

Negli ultimi anni, infatti, si sono moltiplicate le offerte delle attività di somministrazione come bar, locali per il pasto veloce, pizzerie da asporto, quasi tutti concentrati in zona viale Cappuccini, così come sono cresciuti i professionisti delle acconciature, maschili e femminili. Ma negli stessi anni altre attività, dalle profumerie, ai fioristi, fino ai fruttivendoli, sono diminuite.

Con la fine del lockdown, inoltre, c’è anche chi non è ripartito: è il caso dello storico bar-pasticceria Fratelli Cornali di via Cavallotti che dopo 22 anni di attività, ha di fatto chiuso i battenti. Terminato il lockdown, infatti, la saracinesca non si è più rialzata e il titolare, non è più tornato dietro al bancone. In un primo momento, indiscrezioni avevano dato una riapertura della serranda, con altro tipo di attività, come imminente: di fatto però ad oggi è ancora vuota. Sempre in via Cavallotti, pochi mesi prima, aveva chiuso i battenti anche lo storico fiorista Zanoni: altra vetrina data per pronta a ripartire, ma tuttora al buio.

In via Garibaldi, diverse vetrine sono state invece come meteore: è il caso del negozio di biciclette. Nella stessa via le vetrine dell’ex bar-gelateria, chiuso ormai da oltre cinque anni, non si sono più illuminate.

Ma altri sono i locali “sfitti” da anni in attesa di futuro: è il caso dell’ex pizzeria all’angolo di via Battisti, trasformata poco dopo in un ufficio per assistenza anziani, ma poi svuotata di nuovo. In via Cavallotti, gli ex bar a ridosso dell’incrocio con via Trieste. In via Marsala invece sono i locali dell’ex storica gioielleria Colombini che attendono di tornare a brillare.

La malattia invece pochi mesi fa si è portata via lo storico ciabattino “Silvano” di via Battisti, la cui saracinesca resta abbassata.

La situazione di Casale rispecchia un contesto difficile condiviso anche da altre città.

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