Crescono le domande dei rifugiati

Sono stati resi noti da Eurostat i dati delle richieste di asilo nei 27 Paesi dell’Unione europea da parte di cittadini extra-comunitari. Numeri alla mano, nel 2011 è stato registrato un aumento del 14% rispetto all’anno precedente, con un passaggio da 259mila domande a 301mila. Da una analisi emerge, inoltre, che il 90% è rappresentato dai “nuovi richiedenti”, mentre il restante 10% dei casi è composto da ricorsi su domande precedenti. Una valutazione dei “numeri” può essere un punto di partenza per una riflessione sul problema più ampio delle migrazioni e dell’istituto dell’asilo. La Francia, con 56.300 domande, è in valore assoluto la meta più “ambita” dai richiedenti asilo, seguita dalla Germania (53.300) e dall’Italia (34.100). Tra gli altri Paesi, figurano il Belgio con 31.900 richieste, la Svezia con 29.700, il Regno Unito raggiunge le 26.400, l’Olanda con 14.600, l’Austria 14.400, la Grecia con 9.300, mentre la Polonia arriva a 6.900. Secondo quanto riferisce Eurostat, in questi dieci Paesi è stato presentato il 90% di tutte le domande d’asilo dell’Unione europea. Il tasso più alto rispetto alla popolazione nazionale spetta però all’isola di Malta che, pur avendo ricevuto soltanto 1.890 domande, si distingue con 4.500 richieste per milione d’abitanti. In base a questo criterio proporzionale, seguono il Lussemburgo con 4.200 richieste per milione d’abitanti e la Svezia con 3.205, mentre la Francia ne registra 865, la Germania 650 e l’Italia 565 domande per milione d’abitanti.

Un altro elemento rilevante che emerge dall’analisi condotta da Eurostat si riferisce al fatto che in alcuni Stati membri dell’Ue una larga parte dei richiedenti asilo proviene da un singolo Paese. In Polonia, per esempio, il 63% delle domande è stato presentato da cittadini provenienti dalla Russia (4.320 casi), mentre la Lettonia per il 52% è la meta ambita da persone provenienti dalla Georgia (175 su 340). Il Lussemburgo, infine, sembra essere la località prescelta dai serbi con il 44% delle domande. Complessivamente il gruppo nazionale più consistente di richiedenti asilo è quello delle persone provenienti dall’Afghanistan, le quali con 28mila domande rappresentano il 9% del totale. Seguono la Russia con 18.245 domande (cioè il 6%) e il Pakistan con 15.700 (5%); le domande presentate da cittadini iracheni sono state invece 15.200, quelle di cittadini serbi 13.900.

A seguito della “Primavera araba”, si è messo in evidenza l’aumento di richieste dei Paesi arabofoni e dell’Africa occidentale. Il numero di domande presentate da tunisini è infatti aumentato in un anno del 92,5%, quelle dei cittadini libici del 76%, mentre sono cresciute del 50% le richieste di chi arriva dalla Siria. Allarmante l’incremento delle domande presentate dall’Africa occidentale: quelle dei nigeriani sono aumentate del 105%, mentre addirittura un più 350% hanno registrato le domande di chi arriva dalla Costa d’Avorio. Il risultato finale è che, delle 301mila richieste presentate lo scorso anno, solo 237mila sono state visionate e di queste ben il 75% è stato respinto. Sono precisamente 59.465 le domande approvate, così ripartite: 28.995 persone (pari al 12%) hanno visto accettato lo status di rifugiato, a 21.400 (9%) è stato accordata protezione sussidiaria e a 9.070 (4%) è stato concesso di rimanere “per ragioni umanitarie”.

Il Parlamento europeo ha approvato lo scorso 29 marzo il nuovo programma europeo per il reinsediamento dei profughi provenienti da Paesi terzi, in collaborazione con l’Agenzia dell’Onu per i rifugiati (Unhcr), inteso a fornire finanziamenti comunitari agli Stati membri disposti a reinserire rifugiati sul proprio territorio. Tale programma darebbe priorità alle persone ritenute più vulnerabili, quali le donne a rischio, i minori non accompagnati, gli individui con problemi medici; il reinsediamento sarebbe diretto soprattutto a soggetti cui è stato concesso lo status di rifugiato in Paesi terzi e secondo alcune priorità geografiche: per il 2013 si indicano ad esempio “i rifugiati iracheni presenti in Turchia, Siria e Libano, quelli afgani che si trovano in Turchia, Pakistan e Iran, i congolesi in Burundi, Malawi, Ruanda e Zambia e i rifugiati somali in Etiopia”. Secondo l’Europarlamento “i Paesi dell’Unione che accoglieranno rifugiati per la prima volta, avranno diritto a un sostegno finanziario aggiuntivo, dal Fondo europeo per i rifugiati”, così definiti: 6mila euro a persona per il primo anno, 5mila per il secondo e 4mila per gli anni seguenti, ossia quanto è attualmente corrisposto ai Paesi che già ricevono finanziamenti in questo campo. Secondo Unhcr, oltre 172mila persone avranno bisogno di essere reinsediate nel 2012, mentre il numero complessivo di posti disponibili al riguardo è pari a 80mila. Fino a questo momento la maggior parte di esse è stata accolta dagli Stati Uniti, dal Canada e dall’Australia, mentre l’Europa ne ha accolti circa 5mila, ma si auspica che con l’adozione del Programma Ue si modificherà questo sostanziale squilibrio.

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