COVID Zona rossa per la Lombardia. La Regione non ci sta e annuncia ricorso

Conte firma Dpcm, attesa ordinanza di Speranza. È scontro istituzionale

Il premier Conte ieri (venerdì) mattina ha firmato il nuovo Dpcm con le misure per il contrasto all’emergenza Covid. Quasi tutta l’Italia entra in zona arancione e divieto di spostarsi tra Regioni fino al 15 febbraio, con Lombardia, Sicilia e provincia autonoma di Bolzano che da domani entrano in zona rossa. Coprifuoco dalle 22 alle 5 e divieto di asporto dalle 18. Dodici regioni invece diventeranno arancioni e le altre gialle. Il decreto resterà in vigore da domani al 5 marzo. Secondo il governatore Fontana mettere la Lombardia in zona rossa è «una punizione che non meritiamo. Ho fatto presente a Speranza che c’è qualcosa che non funziona nei conti», ha detto ancora il governatore. «Secondo me bisogna rivederla - ha aggiunto - perché oggettivamente siamo in una fase in cui stiamo migliorando i numeri eppure c’è il rischio che si entri in zona rossa. I cittadini si sono comportati bene; la zona rossa è estremamente penalizzante». Per questo motivo la Regione si sta muovendo per fare ricorso e lo stesso farà Bolzano. La situazione comunque non è rosea, secondo l’Iss aumenta in Italia il rischio di «epidemia non controllata», «peggiora» la situazione generale, mentre l’Rt nazionale, in aumento ormai da 5 settimana, torna a quota 1.09. Undici Regioni e Province autonome sono a rischio alto (contro 12 della scorsa settimana), 10 a rischio moderato (di cui 4 in probabile peggioramento nelle prossime settimane) e nessuna a rischio basso. L’Rt è maggiore di 1,25 in Lombardia e a Bolzano, in 9 Regioni è sopra 1. In Veneto c’è la maggiore incidenza dell’epidemia, mentre le terapie intensive sono ancora sopra la soglia del 30%.L’indicazione è di mantenere le misure di mitigazione del virus per non rischiare un nuovo aumento rapido dei casi.

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