COVID Nessuna corsa alla quarta dose: nel Lodigiano solo l’1,07 per cento si è vaccinato

Sono ancora 43.800 i lodigiani che per diverse ragioni non si sono sottoposti all’immunizzazione. Pregliasco: «È l’effetto del “è finito tutto"»

Nessuna corsa alla quarta dose, quella consigliata ai più fragili per fronteggiare l’infezione da Covid. In provincia di Lodi, secondo il report aggiornato puntualmente da Regione Lombardia, solo l’1,07 per cento della popolazione lodigiana, cioè 2.406 persone, si è sottoposto alla quarta dose.

Vediamo gli altri dati del portale regionale. Su una popolazione di 225mila 885 abitanti, hanno fatto la prima dose 182mila 38 lodigiani, cioè l’80,59 per cento, sorpassati solo da Lecco (80.95) e Cremona (80,82). A fare la terza dose sono stati 154mila 116 lodigiani (68,23 per cento), mentre sono 43mila847 coloro che non si sono ancora sottoposti alla vaccinazione.

Tra questi ci sono quelli che si sono contagiati, gli esenti e i bambini sotto i 5 anni.

A Lodi città si sono sottoposti alla quarta somministrazione 855 pazienti, mentre hanno fatto la terza dose 31mila 433 persone. Sono 6mila 252, invece, quelli che non si sono vaccinati affatto contro il virus.

A Codogno , i residenti con la quarta dose sono 128, 10mila 549 quelli con la terza e 1193 quelli che non si sono vaccinati affatto. A Casale , invece, quarta dose per 124 residenti e terza per 10mila596. Sono 1820 quelli che non si sono mai vaccinati.

A Sant’Angelo , sono 153 quelli che si sono sottoposti alla quarta dose, 8mila 564 quelli con la terza e 2390 i non vaccinati.

A Castiglione , cuore della pandemia, paese di 4mila 481 persone, si sono sottoposti alla quarta dose 27 residenti e 3201 alla quarta. A Castiglione, non si sono mai vaccinate, invece, 492 persone. A Lodi Vecchio , su 7417 residenti, solo 76 si sono sottoposti alla quarta dose di vaccino anti Covid, mentre 5mila 111 hanno fatto la terza e i non vaccinati sono 1008. Se ci spostiamo a Nord abbiamo Mulazzano, con una popolazione di 5mila 822 residenti, solo 34 dei quali si sono sottoposti alla quarta somministrazione e 3mila 894 alla terza. Sono 892 coloro che non si sono mai vaccinati. A Zelo , che ha 7mila 425 abitanti, sono 54 coloro che hanno fatto la quarta dose, 4mila 819 la terza e 1264 nessuna.

«Ci siamo dimenticati della quarta dose, c’è questo effetto nella popolazione del “è finito tutto”». A parlare è il medico Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario del Galeazzi. «È vero che il virus è meno attivo e i vaccini tengono - spiega -, ma ci sono nuove varianti e c’è la necessità di rafforzare le cellule della memoria: negli anziani diminuisce la capacità protettiva della vaccinazione e anche la capacità protettiva della guarigione. Il 5 per cento di casi giornalieri consiste nella reinfezione di persone guarite. Le nuove varianti, insomma, sfuggono alla protezione della guarigione e quindi anche della vaccinazione. Il virus nei fragili non ha smesso di far male, anche se si replica di più nelle prime vie aeree e meno nei polmoni». Siamo in una fase di transizione, ricorda il medico, «siamo passati dalla pandemia all’endemia, ci troviamo di fronte a un virus che ci romperà ancora le scatole. Inquieta l’instabilità del virus e la percezione delle nuove varianti. Io dico, anche se sono passato da menagramo, che dobbiamo prepararci anche a scenari non piacevoli nel prossimo inverno che non dobbiamo affrontare con l’emergenza, come prima, ma non dobbiamo trascurare opzioni diverse. Non facciamoci cogliere impreparati, ma non dimenticandoci che il virus continuerà a girare. Le nuove varanti, che ormai vanno oltre la Omicron, mantengono una quota di soggetti suscettibili. Il vaccino funzionerà come l’anti influenzale».

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