Covid nella Bassa, ha rallentato il focolaio della festa

Si ferma la crescita dei positivi a Orio Litta e a Pizzighettone, a Codogno appello dal Koral: «Fate i tamponi»

Sembra essersi arginato il “focolaio” di Covid-19, con numerose varianti Delta (“indiana”) tipizzati dalle Ats che sembra aver avuto origine da una festa negli spazi aperti della discoteca Koral Beach Club (ex Impero) di Codogno. A Orio Litta i casi sono rimasti fermi a 4 da diversi giorni, come fa sapere il sindaco Francesco Ferrari, e lo stesso numero di positività, risalenti ormai a inizio luglio, si è assestato anche a Pizzighettone, come sottolinea il primo cittadino Luca Moggi. Nei due paesi i positivi erano ragazzi e ragazze giovani, circa ventenni, che hanno avuto qualche linea di febbre e mal di gola.

«Una mamma si era preoccupata per un improvviso malessere della figlia e si è procurata un test rapido in farmacia, che ha dato indicazione di contagio - ricorda Moggi di Pizzighettone -, mi ha contattato e le ho suggerito di rivolgersi al pronto soccorso, dove è arrivata la conferma». Immediatamente si è attivata anche Ats Valpadana, competente pe le province di Cremona e di Mantova, e 35 persone della zona di Pizzighettone che erano state al Koral, ma anche i parenti, si sono sottoposti a tampone. «Abbiamo genitori e fratelli che sono rimasti negativi - sottolinea il sindaco Moggi -, ed è una buona notizia. Quanto accaduto deve ricordare a tutti di tenere alta la guardia: mascherine, distanze, igiene e lavaggio delle mani funzionano e ci possono evitare di ritornare nell’incubo. Chi si trova contagiato non è un appestato, questo vorrei dire ai ragazzi: fate i controlli, se va male vi farete un periodo di riposo».

«Le quarantene dei familiari stanno per scadere nei prossimi giorni - spiega il sindaco Ferrari di Orio - e sembra davvero che l’abbiamo superata, stando agli ultimi dati dell’Ats. Ma dobbiamo continuare a stare tutti attenti». Dal Koral - che non è un locale tenuto al tracciamento - avevano comunque già deciso di tenere dai giorni scorsi una lista delle persone presenti nelle varie serate, inoltre attraverso i contatti social avevano invitato a sottoporsi a tampone non solo tutti i ragazzi presenti alla serata del 26 ma anche quelli che avevano partecipato al 3 luglio. Per il 26 c’è stato anche un appello ufficiale dell’Ats, che ha indicato anche i punti disponibili per i tamponi e senza prenotazione, dal Ptp di Lodi all’ospedale di Codogno, fino ai presidi del Milanese.

Anche a Maleo, uno dei primi comuni del Basso Lodigiano dove si era registrato un ritorno dei casi alcuni giorni dopo la scoperta della variante “delta” tra i lavoratori di una logistica del Piacentino, con addetti provenienti dal Cremonese e dal Lodigiano, non si erano fortunatamente registrati casi con sintomi significativi.

La ritenuta maggiore contagiosità della variante, fino al 60% in più rispetto a quelle precedentemente in circolazione, ha portato alcune Ats, come quella della Valpadana, a restringere i criteri per dichiarare la negativizzazione: contact tracing esteso ai 14 giorni precedenti al tampone positivo e “liberazione” del paziente positivi non più automaticamente dopo quindici giorni ma solo quando un nuovo tampone attesta che il virus non è più rilevabile nell’organismo.

L’effetto dei vaccini è visibile ormai da tre mesi nella classificazione per età dei nuovi positivi nelle province di Lodi e di Milano (dati Ast): da inizio maggio infatti il numero di minorenni ha superato quello degli over 65, con una forbice che si sta allargando di settimana in settimana: attualmente solo il 5% dei nuovi positivi ha più di 65 anni contro il 22% degli infradiciottenni.

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