COVID Al Predabissi arrivano pazienti da Brescia

L’obiettivo è alleggerire le strutture della provincia lombarda più colpita

La settimana che in tutta la Lombardia è stata critica per l’incremento di contagi, registrato anche nel Sudmilano, si conclude senza alcuna impennata di ricoveri presso il Predabissi e il Policlinico San Donato.

Per il momento è stato confermato un elevato numero di pazienti non gravi che i medici di famiglia hanno indirizzato al Centro Covid di San Giuliano Milanese, mentre nei pronto soccorso dei due nosocomi di riferimento non è stata rilevata alcuna difficoltà legata al temuto aumento di pazienti con disturbi legati alla fase acuta dell’infezione. Presso il Predabissi sono stati anche trasferiti 4 malati provenenti da Brescia dove la situazione è decisamente più complicata e pertanto le strutture ospedaliere della zona stanno facendo grande fatica a fornire una risposta sanitaria all’importante numero di cittadini con tampone positivo che richiedono il ricovero. Nel complesso ieri al Predabissi si contavano 64 degenti di cui 8 in terapia intensiva e altri 12 con i caratteristici sintomi dell’epidemia che attendevano l’esito del tampone nella cosiddetta “zona grigia”, separata quindi dagli altri pazienti.

Per il momento dunque non si è posta l’esigenza di un potenziamento delle 10 postazioni di terapia intensiva a disposizione che potrebbero essere estese per ospitare fino a 17 casi gravi che necessitano della respirazione assistita. Nel frattempo presso il laboratorio del Predabissi è arrivato nei giorni scorsi il test per individuare le varianti del virus su cui sono in corso alcune prove. A partire dai prossimi giorni gli esperti potranno quindi effettuare anche degli screening specifici sui tamponi positivi.

Spostandosi al Policlinico di San Donato, ieri il complesso del Gruppo Rotelli ospitava 51 degenti di cui 4 in terapia intensiva. Anche per quanto riguarda il pronto soccorso è arrivata conferma che la situazione è ben gestita sebbene i pazienti Covid sintomatici a partire dall’ultima settimana di febbraio siano passati da 3 a 6 al giorno con qualche punta in cui i sanitari hanno visitato 10 cittadini contagiati in 24 ore. In questa fase dunque il flusso di oltre una cinquantina di accessi quotidiani al reparto delle emergenze resta legato ad altre patologie a partire da quelle dell’apparato cardiovascolare di cui l’ospedale è uno degli hub di riferimento di Regione Lombardia. Il quadro nel Sudmilano resta insomma stazionario senza alcuna particolare pressione sugli ospedali legata alla curva in salita dell’epidemia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA