Cosa chiedo a Renzi e a Bersani

Dopo aver seguito il confronto-dibattito tra Bersani e Renzi mi viene spontaneo scrivere qualche battuta molto personale.Tutto sommato è stato un confronto-dibattito positivo, sia nelle modalità di svolgimento, sia per quanto riguarda i contenuti. È stato possibile rendersi conto del loro pensare e anche degli obbiettivi che si propongono. Bersani, su questo punto, è apparso più preciso, Renzi invece concentrato sulle necessità di cambiamento, per correggere gli errori del passato. Errori un po’ frettolosamente elencati, non sempre con precise indicazioni delle correzioni.Suppongo che tale iniziativa, messa in atto dal Partito Democratico, possa stimolare gli altri partiti a fare almeno qualcosa di simile, nei capitoli delle “primarie” e della campagna elettorale.Tanto più che i mass-media hanno dato un grandissimo rilievo al dibattito e tutta la grande stampa di Giovedì 29 novembre lo ha collocato in prima pagina.C’è stato però un momento – rapidissimo – che mi ha fatto sobbalzare, allorquando la conduttrice Monica Maggioni ha accennato ai grandi temi etici. Solo trenta secondi di discorso e senza risposte argomentate da parte dei due contendenti. Omofobia, omosessualità, matrimoni gay… Mi è parso di capire che soprattutto Renzi li giudichi secondo stimoli di modernità e che approva tali scelte. Più prudente la posizione di Bersani.Ancora una volta mi è parso di cogliere la tendenza a considerarli di non grande importanza per se stessi e che per acquisire il favore dei cattolici basti riferirsi al fatto di essere stato tra gli scout (Renzi) e di aver fatto il chierichetto (Bersani).Eppure basta fermarsi un momento per comprendere la loro grandissima rilevanza socio-politica, attuale e del domani.Qual è il più grosso problema che è sul tappeto in Italia e in Europa? Oggi tutti diciamo: la crisi economica! È vero!Questo problema è di dimensioni incalcolabili. Ma, a mio parere, ce n’è un altro ancora più grande, e che è anche al fondo delle cause che arrestano l’iniziativa economica, ed è il “suicidio demografico”! Che oscura il domani, che denuncia e produce il clima pessimistico dominante, che tarpa le ali alle iniziative di ogni tipo, fa crescere una generazione sempre più indecisa e senza coraggio. Il figlio unico è il programma di tantissime coppie!Il suicidio demografico produce invecchiamento, in tutti i sensi, fa crescere i bisogni, richiede sempre maggiori cure sanitarie, psicologiche, genera abbandoni, solitudini…I costi delle pensioni… I costi sanitari… Le case di cura e di assistenza… Sono già problemi enormi e saranno sempre più gravosi i costi per le loro soluzioni.Di conseguenza il più importante punto programmatico dei partiti politici che si preparano alle elezioni quale dovrebbe essere? L’attenzione, la cura, il sostegno - anche economico - alle famiglie con figli, e alla loro educazione…Arriverà all’intelligenza dei protagonisti della politica questa riflessione? La Chiesa la fornisce da tempo e chiaramente non per il proprio interesse religioso, ma per il “bene comune”, primo principio di ogni politica che voglia essere seria e non un gioco per il successo.

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