Cornegliano, commercio allo sbando

Serrande abbassate, la crisi morde i negozianti

Qualcuno resiste, ma molti hanno gettato la spugna. Nato come polo commerciale in fregio alla provinciale 235, quello del Codognino oggi è un volto segnato, e pesantemente, dalla crisi. Resistono e si affollano sempre di più i grandi, Mediaworld e Brico su tutti, dove le auto faticano a trovare posto nei giorni delle aperture straordinarie, non si fermano invece le serrate tra le attività di piccole e medie dimensioni. E il panorama, spesso, finisce per essere desolante. Tra chi non ce l’ha fatta c’è Euroinfissi, chiuso dalla seconda metà del 2011, ma anche gli spazi di Europa Divani, sulle cui vetrate compaiono avvisi di sconti fino al 70 per cento, non si popolano molto spesso. E anche se non c’è ancora un avviso ufficiale di dismissione dell’attività, gli uffici sono spesso chiusi anche in orario di apertura e le voci di una cessazione dell’attività circolano da tempo. C’è poi chi è rimasto aperto solo pochi mesi come la rivendita di frutta e verdura freschi “Il Melograno” che ormai da tempo ha chiuso le vetrine, lasciando scaffali e merce non deperibile dentro al negozio. Dalla porta a vetri si vede la veneziana arricciata e un cartello che recita che si chiude per “rinnovo locali”. In realtà, dopo la chiusura, i locali non sono mai stati liberati. Poi c’è l’altro volto, quello di chi investe o tiene mercato, ma che comunque si confronta con una via spesso presa come una pista da really per raggiungere il più in fretta possibile i due snodi finali, quello del Codognino e la rotatoria della Muzza, con cui entrare in paese o tornare sulla 235. Che ci sia sofferenza in quella zona, lo conferma il presidente dell’Unione del commercio, del turismo e dei servizi alla persona, Bruno Milani. «Effettivamente abbiamo registrato più di una sofferenza - ha detto - : il nostro auspicio è che l’adesione al distretto del commercio di Lodi Vecchio del comune di Cornegliano, autorizzata dalla regione Lombardia con l’ultimo bando, sia una prima risposta».

Il Codognino, per l’amministrazione, rimane «una polarità importante, di una certo rilevanza che, come altre, ha risentito degli effetti della pesante crisi che si è abbattuta sul territorio nazionale - ha detto il sindaco, Matteo Lacchini - : ci sono state diverse chiusure e questi sono segni tangibili di sofferenza, ma continuiamo a ricevere segnali di interesse da altri operatori. Se poi si concretizzeranno in nuove attività, è tutto da vedere». Un passo per rendere più appettibile la zona ai clienti potrebbe essere la strada della riqualificazione urbana della via, «un progetto che abbiamo anche nel nostro programma elettorale - ha chiuso il sindaco - , ma che non può prescindere da accordi con gli operatori e le associazioni di categoria».

Rossella Mungiello

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