Controllori anti-Covid sui bus, resta il rebus del green pass

Aziende di trasporti e sindacati sono in attesa di conoscere le linee guida

Dal mese di settembre potrebbero salire sugli autobus i “controllori anti-Covid”, che oltre a verificare che tutti abbiano il biglietto, dovranno vigilare sul corretto distanziamento e l’utilizzo delle mascherine. Dovrebbero essere questi i nuovi compiti, sanciti dalle “linee guida” sul trasporto pubblico, che dopo l’incontro tra il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Enrico Giovannini e le Regioni previsto proprio nella giornata di oggi (giovedì 26 agosto) troveranno piena attuazione. Anche se, almeno per il momento, è ancora tutto in divenire.

Il nodo green pass

Autoguidovie, azienda di trasporti che ha in esercizio le linee del Sudmilano, attende chiarimenti anche sul “nodo” relativo al green pass: «Stiamo aspettando eventuali indicazioni dal ministero, sia per quanto riguarda i passeggeri che per il personale; ci adegueremo a quanto verrà stabilito, ma allo stato attuale non vi è ancora nulla di definito circa vari aspetti».

In fermento ci sono anche i sindacati del settore trasporti, che richiedono un incremento del personale di bordo «che garantisca la sicurezza degli operatori e dei passeggeri, magari prevedendo l’impiego di addetti della vigilanza privata a supporto dei controllori». Il ritorno dei controllori in effetti è previsto dalle linee guida sul trasporto inviate dal ministero dei Trasporti al Comitato tecnico scientifico.

In base alle indicazioni, le Regioni dovranno successivamente definire ciascuna un proprio piano: il controllore dovrà verificare, a quanto si apprende, non solo il biglietto, ma anche la corretta applicazione delle misure anti- Covid, dalla capienza all’80 per cento al distanziamento, fino al corretto utilizzo della mascherina.

La richiesta dei sindacati

Tuttavia, considerando gli episodi (anche violenti) d’intemperanza da parte di alcuni cittadini rispetto ai disagi causati dalle regole anti-Covid e ai ritardi sulle corse (riempite finora a metà della capienza), è evidente che i controllori avranno bisogno di un “sostegno” per farsi rispettare e far osservare le regole in vigore. Il rischio infatti è che i casi di aggressione al personale si moltiplichino. E, anche in questo senso, i sindacati chiedono un intervento incisivo.

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