Codogno: tangenziale insidiosa, troppi rischi con la pioggia

Da Maleo a Castiglione si formano grosse pozzanghere

Sulla tangenziale basta un temporale per trasformarla in una piscina. In più di un punto, in particolare nel tratto che da Maleo si estende verso Castiglione, l’asfalto è talmente rugoso e la pendenza non favorevole, che un’ora di pioggia battente basta a rendere il percorso “a ostacoli”. «Quando la percorro, normalmente, percepisco solo l’asfalto rumoroso, perché non liscio – racconta un’automobilista -, ma con il temporale dello scorso pomeriggio, ho avuto paura: è vero, pioveva molto forte, ma a lato della corsia si erano generate delle pozzanghere gigantesche, al punto che per non slittare troppo, ho cercato di guidare più al centro della carreggiata possibile, stando attenta ovviamente a chi si dirigeva dalla parte opposta».

La Provincia di Lodi in questi due anni in realtà era già intervenuta a riqualificare gli asfalti, in particolare in corrispondenza delle rotatorie che erano i punti più pericolosi. Altri interventi però appaiono necessari per una strada che, alla luce dei fatti, si è dimostrata un problema fin dalle origini.
Origini che non sono poi così lontane.

Partito nel 2011, il cantiere infatti era stato interessato subito da una “interruzione” dovuta all’apertura di un contenzioso fra Provincia e ditta incaricata (inizialmente) dei lavori (la Fabiani). E durante la “fase di abbandono” l’asfalto del braccio Codogno-Cavacurta era andato distrutto. A pochi mesi dall’inaugurazione, avvenuta nel 2014, l’asfalto aveva poi cominciato a mostrare segni di cedimento; in seguito la rotonda del Mondial era rimasta al buio e la pericolosità della doppia curva creata proprio in quel tratto di variante aveva costretto ad implementare segnaletica luminosa e strisce bianche “anti invasione di corsia”. Circa due anni fa, si era quindi reso necessario nel tratto fra Castiglione e l’attuale Castelgerundo, un’operazione di risanamento dell’asfalto che si era “gonfiato”. E palazzo San Cristoforo un anno fa infine aveva provveduto a riasfaltare i tratti più compromessi.

A questi problemi però si sommano anche criticità legate al malcostume degli eco-furbetti: la variante di Codogno è uno dei percorsi interessati dalla piaga dell’abbandono dei rifiuti nelle piazzole di sosta, dove albergano sacchetti di sporcizia e arredi.

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