CODOGNO Piantine di ulivo per ricordare le 36 vittime della pandemia

La commemorazione dei cittadini del quartiere don Bosco morti per Covid

L’eternità racchiusa in una piantina di ulivo. E con essa il ricordo dei 36 cittadini del quartiere don Bosco di Codogno portati via dal Covid-19. Ieri mattina don Antonello Martinenghi l’ha benedetta alla presenza dei famigliari delle vittime della pandemia convocati alla commemorazione in chiesa. «La risurrezione dei morti non è un’anestesia fatta quando si va a messa per togliere un po’ di dolore. I nostri cari li rivedremo, vivono in Dio la vita che non ha più storia, non ha ieri oggi domani ma solo l’oggi in Dio, e dal cielo pregano per noi», ha detto il sacerdote, che recapitando di casa in casa la lettera d’invito alla celebrazione ha incontrato le storie di ognuno e di ognuno il dolore del lutto.

«Diciamo a Dio di accogliere i nostri cari nel nome del sacrificio di suo figlio che viene ripetuto tale e quale nella messa, nella speranza di rivederli al termine del nostro pellegrinaggio terreno, perché la nostra fede ci dice che la morte non è un addio ma un arrivederci». Don Martinenghi ha così pronunciato uno a uno i nomi dei “fratelli” defunti per il Covid-19 e le cui fotografie sono state raccolte su un “sudario” di carta posizionato ai piedi dell’altare con una candela accesa. E che per alcune settimane resterà esposto nella bacheca sotto la tettoia della chiesa. «Ho contattato le pompe funebri ma purtroppo non è stato possibile avere la foto di tutti i defunti – si è scusato il sacerdote -. Qualcuno era solo, e in un caso le ceneri sono state tumulate a Roma. Per qualche periodo lasceremo le foto esposte per non dimenticarci dei nostri cari». Ma c’è un altro invito rivolto dal sacerdote a coloro che hanno avuto una perdita in famiglia: «Cogliamo l’occasione per stare vicini a Dio che è un compagno di viaggio in tutta la nostra vita e ci aspetta sempre». Poi, davanti all’ulivo e alla targa commemorativa realizzata dal giovane scout Ugo Malguzzi e scoperta dal vicesindaco Raffaella Novati e dall’assessore Severino Giovannini alla presenza anche del consigliere Gigi Bassi, ha richiamato la sofferenza di Gesù nell’orto degli ulivi e il significato di eternità racchiusi nella corteccia.

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