CODOGNO Le magliette col cuore vanno a ruba: devoluti 16mila euro in beneficenza

La promotrice Cinzia Bogazzi: «Mi hanno dato la forza durante il lockdown»

A un certo punto a venderle si è messo anche papà Giovanni, pensionato, 82 anni. Ha allestito una stanza di casa a San Fiorano costellando la via con la scritta “magliette” per aiutare chi veniva da fuori a trovarlo, e la sera chiamava orgoglioso la figlia Cinzia: «Oggi “abbiamo” fatto 800 euro!». Cinzia Bogazzi è la codognese tutto pepe trapiantata a Milano che allo scoppiare dell’emergenza Covid il 21 febbraio, in quarantena volontaria per essere stata quindici giorni prima nella Bassa, ha avuto la brillante idea di gridare al mondo intero: “Non per vantarmi…ma sono di Codogno”.

Il messaggio dentro un cuore rosso che ha fatto stampare inizialmente su due t-shirt, per lei e per l’amica Clara, e che nel giro di una notte ha preso il largo diventando virale. «I primi giorni mi sentivo ghettizzata, e parlando con le amiche anche loro stavano male perché venire da Codogno sembrava una colpa – ricorda -. Così, presa da uno spirito di patriottismo codognino ho pensato: “Faccio fare due magliette e andiamo in giro belle orgogliose”, ho inventato questo cuore con una grafica e il 6 marzo ho pubblicato la foto su Facebook dicendo che sarebbe stato carino se avessi trovato uno sponsor per stamparle e dare il ricavato in beneficenza». È venerdì sera, Cinzia va a dormire senza più pensarci, e il mattino al risveglio scopre che il post «aveva ricevuto 790 messaggi da tutta Italia».

Ma non finisce qui, perché «in due ore mi hanno chiamato Acli Lombardia e persone del tutto sconosciute che volevano sostenermi» ricorda la donna, emozionandosi ancora. L’idea ormai è partita, e con l’accelerazione di «quando fai le cose belle e il bello avviene», il giorno seguente si fanno avanti tre sponsor che finanziano di sana pianta le magliette. Duemila le prime prodotte, da vendere a 5 euro. Quello che succede poi fa parte del miracolo: la presidente della Pro Loco di San Fiorano si offre di curarne la vendita coinvolgendo i volontari, e via via si aggiungono la titolare della lavanderia in stazione ferroviaria a Codogno e altre signore codognine. «Tutte donne» riflette Cinzia, ringraziandole per l’aiuto. Ma un grazie lo deve anche a papà Giovanni, che terminato il lockdown, «quando tutti hanno ripreso il lavoro e non sapevamo come vendere le ultime magliette», ha accettato di buon grado di occuparsene lui. «Io ricevevo gli ordini e poi gli stampavo Excel con il nome, cognome e la taglia delle persone che dovevano passare a ritirarle». Fatto sta che l’anziano da solo ha raccolto 1500 euro e a buon diritto può sentirsi parte dell’impresa tutta al femminile che ha permesso d’incassare 16.437 euro dati interamente in beneficenza: 14mila alla Croce Rossa di Codogno, 1000 alla famiglia del piccolo Ryan per l’intervento che dovrà sostenere a Londra, 1.437 euro alla protezione civile di Codogno. «Personalmente le magliette sono state una salvezza nel lockdown – confessa Cinzia -. Chiusa 89 giorni in un appartamento di 45 metri quadrati mi hanno dato l’energia per affrontare quel periodo così difficile».

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