CODOGNO Completato lo sgombero dell’ex fabbrica diventata rifugio per i senzatetto

Il sindaco Passerini: «L’importante è che ora la zona sia pulita e sicura», resta l’incertezza sul futuro dell’area ex Hexion

Una ventina d’anni fa si producevano padelle antiaderenti. Poi la chiusura e il lento declino, che negli ultimi tempi aveva trasformato l’ex Hexion in un dormitorio per senzatetto. Ieri mattina, la parabola del polo produttivo alle spalle della stazione ha visto la fine; l’impresa Tadini di Caravaggio che nelle scorse settimane aveva eseguito la demolizione del vecchio stabile e della portineria utilizzati da alcune persone per dormire, ha rimosso gli ultimi rottami e il materiale di risulta nel piazzale. E l’area è ora interamente sgombra. Un ragno meccanico ha raccolto tutto quello che c’era a terra, un vecchio materasso, eternit, infissi e quintali d’immondizia. Poi ha agganciato il container che per 2 anni è stato la casa del codognese Alessandro Polenghi, 43 anni e una vita segnata dai lutti in famiglia e problemi personali, in carico ai servizi sociali fino a prima di decidere di non volere aiuto e vivere “in strada”. Da settimane ormai non dormiva più lì, ossia dal giorno in cui l’impresa aveva abbattuto i fabbricati e imballato il container, ponendo fine al viavai di “disperati”, si parla anche di tossici, nella proprietà privata.

Il sito è di una società olandese, e l’esito della vicenda il risultato della trattativa portata avanti in questi mesi dal Comune, che ha incontrato i legali “rappresentanti” della società concordando la messa in sicurezza del sito. «Sono stati rispettati quelli che erano dei termini e l’interlocuzione per sanare una delle aree dismesse della città che poteva creare problemi – spiega il sindaco Francesco Passerini -. Con oggi (ieri, ndr) si completa la pulizia dell’area che da tanti anni giaceva in semi-abbandono». Sul futuro dell’ex Hexion il Comune potrebbe giocare la sua parte, ma il primo cittadino non si sbilancia: «Parliamo di un’area produttiva che vale 50 euro al metro quadrato e si aggira sui 700-800mila euro – spiega -. Da parte della proprietà c’è anche la disponibilità a ragionare sulla cessione, potrebbe essere magari di una parte, ma l’importante è che la zona è stata messa in sicurezza e pulita».

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