CLIMA Nell’estate più calda di sempre in Europa spiccano le temperature record di Milano

I dati analizzati da Coldiretti mostrano ad agosto un valore medio di 33 gradi nel capoluogo meneghino

Il mese di agosto 2023 è stato il più caldo mai registrato nella città di Milano con una temperatura media giornaliera di 33 gradi che segna il record dal 1763. È quanto emerge dalle analisi della Coldiretti sulla base dei dati del Copernicus Climate Change Service dell’Unione Europea, secondo cui l’estate è stata la più bollente di sempre con ben 0,66 gradi in più rispetto alla media stagionale storica mentre in Europa – sottolinea la Coldiretti - la temperatura media è stata di 0,83 gradi più alta soprattutto nei Paesi del sud Europa con Portogallo, Francia e Italia investiti da vere e proprie ondate di calore.

Una situazione che – sottolinea la Coldiretti - ha pesato soprattutto nei centri abitati arroventati da asfalto e cemento con temperature fino a 3 gradi superiori rispetto alle campagne. In questo scenario parchi, giardini e aree verdi nelle città – continua Coldiretti – rappresentano oasi di benessere per la popolazione anche se le città dispongono appena di 32,5 metri quadrati di verde urbano rinfrescante per abitante, in una situazione di cambiamenti climatici con ondate di calore sempre più intense e persistenti. Non è un caso che tra le città più bollenti ci siano infatti Milano con appena 18,5 metri quadrati di verde urbano per abitante ma anche la Capitale Roma con 16,9 metri quadrati di verde pro capite, Firenze con 25,4, Torino con 23,7 Bologna con 22,1 e Napoli con 13,5 metri quadrati a testa secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Istat.

La ridotta presenza di parchi e giardini dove trovare ombra e refrigerio impatta sulla temperatura media dell’intera area urbana. Infatti, la lotta al caldo passa anche per il verde considerato che – sottolinea Coldiretti – un parco di grandi dimensioni può abbassare il livello di calore da 1 a 3 gradi rispetto a zone dove non ci sono piante o ombreggiature verdi. Gli alberi – continua Coldiretti – rinfrescano gli ambienti in cui si trovano grazie sia all’ombreggiatura che creano sia alla traspirazione e fotosintesi del fogliame diventando dei grandi condizionatori naturali. Una opportunità che impone di affrontare il problema della ridotta disponibilità di spazi verdi nelle città – afferma Coldiretti – puntando su un grande piano di riqualificazione urbana di parchi e giardini che migliori la qualità dell’aria e della vita della popolazione dando una spinta all’economia e all’occupazione.

Senza dimenticare che il verde è importante perché migliora anche la qualità della vita nelle città considerato che una pianta adulta è capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili mentre un ettaro di piante è in grado di aspirare dall’ambiente ben 20mila chili di anidride carbonica (CO2) all’anno, secondo una analisi della Coldiretti. Tra le specie tipiche e autoctone di alberi e arbusti antismog ci sono – continua Coldiretti – la farnia, il leccio, il carpino bianco, l’acero campestre, il tiglio, il frassino maggiore, il pioppo, mentre tra gli arbusti la rosa canina, l’alloro, il ligustro, il corniolo, il biancospino.

Coldiretti insieme a Rete Clima è impegnata a piantare e curare 60mila alberi nel 2023 nelle città dove creare nuove foreste urbane, con lo scopo di ridurre le temperature e proteggere dalle ondate di calore eccezionali, migliorare la qualità dell’aria e favorire la biodiversità. “La valorizzazione del ruolo del verde a tutela della salute dei cittadini rappresenta una nuova opportunità per promuovere un settore cardine per l’economia italiana come il florovivaismo che – sottolinea il presidente di Coldiretti Ettore Prandini – vale oltre 2,6 miliardi di euro con il coinvolgimento di 27.000 aziende florovivaistiche attive in Italia su 30mila ettari coltivati che garantiscono il lavoro lungo tutta la filiera a 200.000 persone a livello nazionale”.

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