CLIMA Grandinata di fine luglio, oltre 10 milioni di euro di danni

La Regione Lombardia ha trasmesso ieri a Roma la documentazione riguardante i danni stimati dal maltempo di luglio in tutta la regione

Oltre 10 milioni di euro di danni in provincia di Lodi provocati dall’evento meteo estremo del 26 luglio scorso, quando in serata una tempesta di vento e grandine si è abbattuta sull’area del Centro Lodigiano, in particolare attorno ai Comuni di Massalengo, San Martino e Lodi.

La Regione Lombardia ha trasmesso ieri a Roma la documentazione riguardante i danni stimati dal maltempo di luglio in tutta la regione, in territori diversi, pari a circa 171 milioni di euro. La relazione rivolta al capo del dipartimento della protezione civile contiene il dettaglio dei danni a livello territoriale, in cui il Lodigiano appare al terzo posto dopo la provincia di Brescia (120 milioni) e quella di Pavia (21 milioni). Nei tre comuni del Lodigiano che hanno raccolto e inviato in Regione le schede della stima dei danni complessivamente l’importo dei danni è di 10 milioni 274mila 039,61 euro, di cui 1 milione 486mila 300 euro sofferto dal comparto pubblico, beni e immobili comunali, soprattutto scuole e impianti sportivi, altri 8 milioni 787mila 739,61 euro invece riguardano i privati e le attività produttive.

In tutto, da Lodi sono arrivate segnalazioni per circa 3 milioni di euro, da Massalengo per 1,5 milioni di euro, da San Martino per 6 milioni di euro. Le segnalazioni di privati sono state 365, quelle delle attività produttive poco meno di 50. In tutti e tre i comuni, le segnalazioni arrivate con le apposite schede regionali sono molto meno dei danni effettivi prodotti sul territorio dal vento e dalla grandine: alcune non sono state trasmesse perché non si è fatto in tempo a fare una stima o perché le proprietà non erano interessate.

Palazzo Lombardia ha trasmesso la richiesta a Roma, ma non è detto che da Roma arrivino poi buone notizie sul riconoscimento dello stato di crisi e quindi sul risarcimento danni. Per la tromba d’aria del 2019, nonostante le procedure attivate tempestivamente, non arrivò alcun riconoscimento.

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