Cinque mesi tra ospedali e riabilitazione per liberarsi dal covid

La toccante vicenda di un 73enne di Melegnano

«L’abbiamo ripresa per i capelli», mi disse il medico al risveglio dopo oltre un mese in coma farmacologico. «Ma io non ce li ho», risposi allora io finalmente sollevato. A una decina di giorni dal sospirato ritorno a Melegnano, il 73enne Gianni Pisati usa l’arma dell’ironia per raccontare l’infinita battaglia contro il covid, da cui è uscito vincitore dopo un calvario durato oltre quattro mesi. «È iniziato tutto giovedì 12 marzo con i primi sintomi e la febbre a 38 e mezzo - afferma con un filo di voce -. Dopo tre giorni in cui mi sentivo stanco, debole e affaticato, domenica 15 marzo ho richiesto l’intervento del personale del 118, i cui sanitari mi hanno accompagnato al Policlinico di Milano, dove sono risultato positivo al tampone». È iniziata così la lunghissima odissea del popolare Pisati, per tanti anni membro del comitato direttivo della Pro Loco Melegnano e tra i personaggi più conosciuti della città, che è rimasto in coma farmacologico per oltre un mese. «Dopo avermi ricoverato in terapia intensiva, i medici del Policlinico mi hanno intubato per ben 28 giorni, durante i quali indossavo il casco per mandare l’ossigeno ai polmoni - continua nel racconto -. Ma io non mi sono accorto di nulla, forse è stata proprio quella la mia fortuna: tra gli incubi ricorrenti di quei giorni drammatici, c’era la convinzione di essere stato rapito da un gruppo di malviventi, che poi avrebbero venduto i miei organi».

Dopo altri sei giorni in terapia intensiva all’ospedale allestito in Fiera, di cui è stato dunque uno dei pochi pazienti, Pisati si è risvegliato dal coma farmacologico prima di fare ritorno al Policlinico, dove i medici l’hanno ricoverato nel reparto di pneumologia. «Anche quelli sono stati giorni difficili, non riuscivo a stare in piedi né tantomeno a camminare - sono ancora le sue parole -. E ora ringrazio di cuore medici e infermieri perché davvero mi hanno salvato la vita». Una volta superata la fase più acuta, il 14 maggio Pisati ha iniziato la riabilitazione dapprima a Villa Esperia di Salice Terme e quindi al Sorbo Rosso di Rivanazzano, sempre nel Pavese, che si è conclusa definitivamente sabato 18 luglio con il tanto atteso ritorno a Melegnano, dove gli innumerevoli amici hanno potuto “riabbracciarlo” dopo oltre quattro mesi di forzata lontananza. «Al termine della chiamata quotidiana con mio nipote, iniziava il vorticoso giro di telefonate per sapere come stavo, anche loro sono stati fondamentali per la mia rinascita - ribadisce in conclusione -. In quei tragici mesi ho perso ben 17 chili, che adesso sto progressivamente recuperando: solo chi l’ha provato, può comprendere il dramma del covid, che mi ha reso ancor più consapevole di quanto sia bella la vita».

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