Ciclabile come una discarica, per fortuna che c’è Lorenza

La volontaria “spazzina” raccoglie i rifiuti abbandonati sulla pista Codogno-Cavacurta

«Non salverò il mondo e non cambierà nulla, ma farlo mi ha fatto stare bene». Lorenza Caprini fa il segno V di vittoria con le dita mentre mostra i sacchetti pieni di rifiuti che ha raccolto domenica lungo la ciclabile Codogno-Cavacurta, sul volto la soddisfazione di un lavoro ben fatto e la rabbia per i “soliti incivili” che abbandonano scarti di ogni sorta che lei puntualmente raccoglie. Perché quest’ambientalista dai ricci color Tiziano non è la prima volta che s’infila i guanti e setaccia palmo a palmo la ciclopedonale da Cavacurta, dove vive, a Codogno, ripulendo aiuole e cigli della provinciale da bottiglie, cartacce, involucri, lattine e rimasugli di ogni genere. Certa che il giorno dopo ricomincerà a riempirsi daccapo e lasciato trascorrere qualche mese dovrà ripetere l’operazione di nuovo, ma convinta dell’importanza di fare ciascuno la propria parte. «Quando mi metto in testa una cosa cascasse il mondo la devo fare, e così ho fatto o per meglio dire rifatto domenica, raccogliendo tre sacchi di rifiuti vari sulla “mia” amata ciclabile Cavacurta/Codogno – racconta -. Vorrei poter sensibilizzare le persone a non gettare a terra i rifiuti, a non abbandonarli, a non lanciarli dalla macchina in corsa, così come mi piacerebbe cogliere uno di loro in flagrante, per gridargli in faccia quanto sia ignorante. Il mio motto è sempre quello: rispettiamo la natura e lei rispetterà noi».

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