CERRO Vaccini e beffa Green pass, una lettera al governo

Marito e moglie, guariti dal Covid, hanno ricevuto una sola dose di siero, il “lasciapassare” non ha validità

«Dopo l’incubo del Covid, pure la beffa della vaccinazione, il mio Green pass è un gran caos». Con un misto di delusione e rassegnazione, il 75enne Giovanni Caperdoni racconta così la disavventura che lo accomuna alla moglie Cesarina Bruschi, con la quale vive nella frazione cerrese di Riozzo.

«Per fortuna in forma lieve, lo scorso inverno la mia famiglia è stata vittima del Covid - racconta amareggiato il popolare Caperdoni, presidente onorario del Real Melegnano e tesoriere della Croce bianca in largo Crocetta -: una volta guariti e trascorsi i sei mesi canonici, siamo stati quindi convocati per la vaccinazione, che ci è stata somministrata il 9 giugno all’hub di Vizzolo. Dopo aver completato le varie operazioni, avendo gli anticorpi alti, la dottoressa ci ha detto che era sufficiente la somministrazione di un’unica dose».

Qualche giorno dopo moglie e marito hanno infine ricevuto le indicazioni per stampare il Green pass, ma a quel punto hanno dovuto fare i conti con la brutta sorpresa. «Alla voce sul numero di dosi effettuate c’era scritto “uno”, mentre su quella delle dosi previste era invece indicato “due” - continua ancora Caperdoni -: il risultato è che il nostro Grenn pass non è valido, è quanto ho dovuto mio malgrado constatare presentandomi al ristorante o allo stadio per assistere alle partite di calcio, non è stato certo piacevole essere respinti pur avendo seguite tutte le procedure richieste. Il 10 settembre mi sono dunque presentato all’hub di Vizzolo per risolvere la questione ma, vedendo il foglio con cui la dottoressa certificava la necessità di un’unica dose, gli operatori hanno escluso qualsiasi possibilità di intervento».

È nata da qui la presa di posizione di Caperdoni, che non sa più a chi rivolgersi per sbrogliare l’intricata matassa. «In questi giorni mia figlia ha scritto addirittura una email al governo, i cui uffici hanno risposto garantendo che si interesseranno della questione - conclude non senza un pizzico di ironia -: dopo l’incubo del Covid all’inizio dell’anno, mi sono dovuto pure sorbire la beffa del Green pass che non esiste».

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