Cerro, «l’età media dei contagiati oggi è attorno ai 40 anni»

Preoccupato il sindaco, la crescita dei contagi appare ancora costante

«Il Covid ha colpito duramente anche la comunità di Cerro al Lambro, diventa sempre più fondamentale rispettare le regole, solo così riusciremo finalmente a sconfiggere la grave pandemia». Il 49enne sindaco Marco Sassi fotografa così l’incubo Covid nella realtà locale, che conta 5mila abitanti equamente distribuiti tra il capoluogo di Cerro e la frazione di Riozzo. «Attualmente sono 76 i soggetti positivi al coronavirus nel nostro comune - sono le sue parole -, nelle ultime settimane abbiamo registrato un trend tanto costante quanto preoccupante, che vede un incremento di almeno cinque casi al giorno».

Quali sono le differenze rispetto alla prima ondata?

«Quasi certamente legati al numero più alto di tamponi, notiamo un sostanziale aumento dei contagi, ma per fortuna i casi gravi sono in discesa: la massima parte dei positivi si cura al proprio domicilio, solo per quattro o cinque pazienti è stato necessario il ricovero in ospedale. Ma c’è anche un’altra differenza sostanziale».

A cosa si riferisce?

«L’età dei positivi si è notevolmente abbassata, adesso viaggiamo su una media non lontana dai 40 anni. Probabilmente il motivo è legato al fatto che, diversamente dalla popolazione anziana, i più giovani si ritengono immuni dal virus e spesso disattendono le misure imposte per arginare la pandemia».

Da cosa lo deduce?

«Anche a Cerro e nella frazione di Riozzo capita di vedere ragazzi senza mascherina o raggruppati uno accanto all’altro, tutti comportamenti fortemente sconsigliati se davvero vogliamo vincere il virus in tempi rapidi».

Che misure avete adottato in paese?

«Dopo le disposizioni messe nero su bianco ai vari livelli, che sono culminate una decina di giorni fa con il lockdown nell’intera regione, ho convocato a più riprese il Centro operativo comunale per fare il punto della situazione: durante i numerosi incontri promossi nell’ultimo mese e mezzo, l’organismo ha in particolare deciso la chiusura delle palestre comunali, del centro giovanile e del campetto da calcio nel parco pubblico di Cerro, a cui si è aggiunto lo stop all’attività dell’associazione Argentovivo negli spazi interni comunali e la rimozione dei canestri nelle aree verdi pubbliche».

Sul fronte sanitario, invece…

«Anche grazie alla disponibilità dei medici di famiglia, stiamo cercando di accelerare in tutti i modi sulla campagna anti-influenzale, grazie alla quale sarà possibile distinguere i casi di Covid da quelli di natura influenzale: le vaccinazioni partiranno proprio in questi giorni, per evitare assembramenti negli ambulatori dei medici di famiglia, abbiamo messo a disposizione il centro civico nel capoluogo di Cerro e l’oratorio nella frazione di Riozzo. Ma sono anche altre le iniziative a favore degli anziani e delle fasce deboli della popolazione locale».

In che senso?

«In questo caso grazie alla generosità dei commercianti sotto la regia del Comune, è ormai partito a pieno regime il servizio gratuito di consegna a domicilio della spesa, dei pasti e dei medicinali: proprio come avvenuto durante la prima ondata, ancora una volta Cerro si è confermata una comunità accogliente, disponibile e solidale, che è in ogni caso chiamata a una sempre maggiore attenzione per sconfiggere definitivamente il virus».

A cosa allude?

«Alla necessità di rispettare le minime ma basilari regole anti-Covid, quali la mascherina, il distanziamento fisico e il frequente lavaggio delle mani, grazie alle quali anche nella realtà locale sarà finalmente possibile vincere la dura battaglia».

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