Caso mense, seconda sconfitta per il Comune

Lodi, la Corte d’appello condanna anche il Broletto a pagare le spese processuali

“L’appello è infondato” è l’estrema sintesi delle ventiquattro pagine di sentenza con cui la Corte d’appello di Milano ha messo la parola fine sul “Caso mense” che, due anni fa, aveva visto protagonista il Comune di Lodi, ora costretto a pagare le spese processuali per un ammontare di oltre 7mila euro.

Una modifica del regolamento comunale per l’accesso ai servizi scolastici a domanda individuale, approvato dall’amministrazione guidata da Sara Casanova nel 2017, aveva imposto ai cittadini non comunitari di portare una documentazione aggiuntiva per provare l’assenza di patrimoni mobili o immobili nei paesi d’origine, pena l’obbligo di pagare la tariffa massima.

Un regolamento che, all’inizio dell’anno scolastico successivo, aveva sollevato le proteste di moltissime persone, non solo straniere, portando alla nascita del Coordinamento Uguali Doveri, e a un ricorso presso il Tribunale di Milano, che il 13 dicembre 2018 aveva emesso la prima sentenza, condannando come “discriminatorio” il regolamento e imponendone la modifica.

Il Comune, non accettando la sentenza di primo grado, era prontamente ricorso in appello, ma anche la Corte d’appello ha ora riconosciuto la violazione del principio di pari trattamento.

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