Casi di tumore, interrogazione di Cavalli: «Serve un comitato»

Un’interrogazione del consigliere regionale Giulio Cavalli sui malati di tumore nella provincia di Lodi. L’esponente lodigiano di Italia dei valori si è mosso in commissione sanità, insieme ai suoi compagni dell’Idv, Francesco Patitucci, Gabriele Sola e Stefano Zamponi, all’indomani della presentazione dei primi dati del registro tumori relativi al biennio 2003-2004 da parte dell’Asl di Lodi e Pavia. Ad allarmare l’Italia dei valori sono i 3100 nuovi casi in due anni che mettono il Lodigiano in testa alle altre province. «I numeri non mentono - dice Cavalli - e quelli contenuti nello studio dipingono una situazione a dir poco allarmante: Lodi è un’isola tumorale che galleggia in mezzo alla Lombardia. Sul numero dei decessi dei cittadini non si filosofeggia. Nella sintesi di tutti i tumori, nell’ambito della popolazione maschile del lodigiano si calcolano 450 casi ogni 100mila abitanti, contro i 340 della media italiana. Nello specifico, cancro al polmone tra gli uomini e cancro alla mammella tra le donne hanno raggiunto livelli record nel nostro territorio. Servono risposte immediate. Le prime sono quelle che dovrà fornire l’assessore alla sanità su questa triste escalation e su come Regione Lombardia intenda affrontarla. Questo però non è sufficiente: la Regione deve costituire immediatamente un comitato ristretto che chiami in audizione tutte le realtà territoriali interessate, per far chiarezza sull’origine e la portata del fenomeno e, soprattutto, costruire un’ipotesi d’azione».

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