Casale, il gelo blocca radioterapia

Il freddo manda in tilt la radioterapia di Casale. È successo ieri mattina, alle 8, quando i medici e i tecnici hanno cercato di aprire la struttura per trattare il primo dei 31 pazienti in programma. Le porte dei due bunker non si aprivano. Il ricordo, complice la vicenda dell’ospedale Molinette di Torino, paralizzato in questi giorni, per un motivo analogo, è andato subito all’anno scorso: allora il freddo e il gelo avevano bloccato il funzionamento degli acceleratori per un giorno intero. Gli operatori hanno subito avvisato i pazienti che c’era un guasto, compresi i 7, in viaggio da Lodi con il pulmino dell’Associazione lodigiana amici di oncologia dell’Alao. La terapia sarebbe stata sospesa. Ormai le persone provenienti da Lodi erano in moto e si sono recati comunque sul posto. «I tecnici - spiega il responsabile dell’ufficio tecnico Maurizio Bracchi - si sono messi al lavoro per capire cosa fosse successo. Tutto è di peso dal tubo che deve pompare aria compressa e governare l’apertura delle porte che pesano 4 tonnellate e mezza ciascuna. Della condensa, probabilmente, era penetrata nel corso dell’estate. Si è ghiacciata e il compressore non funzionava. Dobbiamo capire come mai. Dentro il tubo non avrebbe dovuto esserci umidità. Il tubo è stato smontato, il ghiaccio sciolto con dell’alcool e il dispositivo pneumatico è stato ripristinato».

L’attività è ripartita due ore dopo, alle 10.

«Mi dispiace per il disagio causato - commenta il responsabile della radioterapia Carlo Soatti -, ma per non avere ritardi e aumentare la lista di attesa dei pazienti, abbiamo acceso anche la seconda macchina e terminato alle 15.15, come ogni giorno. Una delle due macchine, che viene usata solo per i trattamenti speciali, è stata utilizzata anche per gli altri pazienti. A mezzogiorno eravamo già in orario sulla tabella di marcia. Tutti avevano paura che si fosse verificato lo stesso problema dell’anno scorso, quando un tubo che si era gelato aveva interrotto per un giorno i trattamenti. Per fortuna, non è stato come l’anno scorso. Mi dispiace che ci sia stato un po’ di ritardo, ma poi tutto è funzionato regolarmente».

«I nostri autisti volontari sono stati avvisati - spiega la presidente dell’Alao Carla Allegri Bertani -, ma ormai i pazienti erano già in viaggio. Partono alle 7.45 dal garage di Montanaso e poi fanno il giro a prelevare i pazienti. Quando sono arrivati sono stati trattenuti e al termine della riparazione hanno potuto sottoporsi alla terapia».

Solo uno dei malati programmati non ha voluto ripresentarsi ad un orario diverso da quello pattuito all’inizio, ha preferito rinviare l’appuntamento alla settimana prossima.

All’ospedale di Casale il gelo ha bloccato le porte del bunker di radioterapia, creando disagi ai malati di tumore in attesa di trattamento; poi il problema si è risolto

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