CARPIANO Gli imprenditori di Francolino: «Siamo trattati... come spazzatura»

I lavoratori della zona industriale chiedono più attenzione e più polizia per fermare il degrado

«Ci sentiamo terra di nessuno, trattati alla stregua di pattumiera a cielo aperto. Abbiamo davvero bisogno che i riflettori restino ben accesi su una situazione che si trascina da troppi anni». È un “grido di rabbia e dolore”, quello che arriva da Emanuela Gorla, che nella maxi area industriale di Francolino lavora da tempo, con una attività presso la quale «davvero si ha imbarazzo a far arrivare clientela e fornitori». Gorla, che sì è fatta portavoce di diversi imprenditori dell’area che da tempo, con difficoltà e non poco impegno anche economico, tentano in collaborazione con l’amministrazione comunale di contrastare un fenomeno che «vi assicuro, è sempre più intollerabile. Ci sentiamo territorio alla mercé di delinquenti che si sentono autorizzati a scaricare rifiuti di ogni genere, potenzialmente tossici, maleodoranti e dall’aspetto stomachevole. Ci sono inoltre – racconta – più di 20 mezzi abbandonati, nascosti tra automobili, furgoni e camion, dai quali straboccano rifiuti. Siamo stanchi di una situazione che si trascina da troppo tempo, nonostante i progetti avviati assieme al comune di Carpiano con il quale è stato anche predisposto un servizio di sorveglianza e installate telecamere e teletrappole». Attenzioni e iniziative che, come è evidente, «poco o nulla sembrano servire» nei confronti di scaricatori abusivi che fino ad ora riescono a “sfilarsi” tra le maglie dei controlli. Per questo Emanuela Gorla ha incontrato, nei giorni scorsi, sindaco, assessore e polizia locale ai quali «ho chiesto di intensificare controlli e attenzione. Sappiamo bene che si tratta di un problema complesso, ma credo sia necessario trovare nuove strade per contrastare un fenomeno che penalizza pesantemente le aziende dell’area ma pesa anche sulle casse comunali e quindi sulle spalle di tutti i residenti». Tra le richieste avanzate, una maggior presenza di polizia locale, ma anche «una serie di proposte che mi auguro possano essere valutate» a partire dalla trasformazione delle aree di sosta in parcheggi a pagamento, ipotesi destinata certo a sollevare perplessità e polemiche ma, ribadisce Gorla, «la misura è davvero colma, negli ultimi mesi non sono state fatte delle raccolte e ci sono tante aziende che hanno davanti al loro ingresso principale depositi di spazzatura maleodorante. Lavoriamo in una delle aree industriali più strategiche logisticamente, eppure il degrado instaurato mina il suo valore commerciale e la sicurezza del territorio».

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