Capacità amministrative, Lodi nelle prime posizioni

Sei i parametri presi in considerazione nella classifica della Fondazione Etica

Il rating affidato alla città del Barbarossa è 66 su 100, come per Udine. E per Lodi significa sesto posto assoluto della classifica, dopo otto città capoluogo. Lodi nelle prime posizioni della particolare classifica dedicata alla capacità di amministrare elaborata da Fondazione Etica: un rating pubblico che analizza le performance amministrative dei 109 capoluoghi di provincia, su alcuni comparti chiave. Sei parametri, ovvero bilancio, governance, personale, servizi, appalti e ambiente, i dati utilizzati sono quelli pubblicati dagli stessi enti pubblici, come previsto dal decreto legislativo del 2013 sull’amministrazione trasparente. Tutti i dati della classifica - posizioni in classifica e rating - sono contenuti nel libro “I Comuni e la sfida della sostenibilità” (di Paolo Caporossi, editore Rubbettino) e stati resi conti in un focus dal Corriere della Sera e dipingono un’Italia a più velocità. Oltre la metà delle città capoluogo non ha ottenuto punteggi sufficienti - almeno di 50 su 100 e all’ultimo posto del rating c’è Agrigento con 14 - , mentre in testa c’è Reggio Emilia, con 77, subito dopo Prato con 74 e Bologna a poca distanza, un solo punto di distacco. Al quarto posto assoluto ci sono Cuneo, Parma e Lecco, al quinto Modena e Vicenza, subito prima di Lodi e Udine. La metropoli di Milano è all’ottavo posto con Rimini e la cugina per vicinanza Piacenza è al 12esimo posto, con dieci punti sotto la città del Barbarossa. L’uscita della classifica è stata rilanciata ieri sui social anche dal sindaco Sara Casanova. «Un riconoscimento che conferma il buon operato dell’amministrazione comunale nella gestione dell’ente, sotto diversi aspetti fondamentali, dal bilancio, ai servizi erogati ai cittadini, all’ambiente, e che ci incoraggia quindi ad andare avanti con l’obiettivo di migliorare ancora la nostra città - ha dichiarato ieri - . L’indagine, condotta da Fondazione etica, vuole essere, a detta degli autori, uno strumento a disposizione dei cittadini, per conoscere lo stato di salute delle amministrazioni, e ha il pregio ulteriore di fornire un indicatore valido della capacità amministrativa sulla base della quale orientare la destinazione delle risorse del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza». Tra i focus, però, anche quello sulla digitalizzazione dei Comuni in cui Lodi è tra i capoluoghi con la minore spesa informatica e dove, al momento della rilevazione, non risulta sia stato nominato il responsabile per la transizione al digitale.

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