Gentile direttore, mi permetto di scrivere poche righe solo per condividere con Lei una breve ma secondo me importante riflessione sulla propaganda per il rinnovo del Sindaco e del Consiglio comunale, ormai prepotentemente entrata nel vivo nonostante formalmente si aprirà solo nel week end, a liste e programmi depositati.Purtroppo, devo prendere atto di come questa campagna elettorale sia cominciata sotto i peggiori auspici. Ancora poche idee e poche proposte per risolvere i problemi della nostra città e dei nostri concittadini, e tante offese e attacchi personali.Da quando ho annunciato la mia intenzione di scendere in campo l’8 marzo con il mio schieramento civico, facendo scelte diverse da quelle che qualcuno evidentemente sperava e si attendeva, sono stataquotidianamente oggetto di insulti, prese in giro e attacchi che nulla hanno a che fare con la normale dialettica, sia pure forte e decisa, che dovrebbe contraddistinguere un’elezione. Le cose sono andate addirittura peggiorando quando intorno a questo progetto si sono liberamente coalizzate forze, partiti e altri schieramenti civici che condividono con noi l’idea che anche oggi, in un clima di sfiducia generalizzata, la politica debba impegnarsi per il bene comune e, nel caso specifico, per lo sviluppo di una città che vive quotidianamente tanti problemi. Ognuno, sia chiaro, è libero di criticare le scelte altrui e di pensare diversamente, ma troppo spesso nelle ultime settimane il tono ha travalicato il buon senso e la decenza.Non sono preoccupata per me. Non mi spaventa, anche se non lo comprendo, l’astio di taluni gruppi e persone, manifestato in pubblico oppure nel bisbiglio, sui giornali e nei volantini, sui blog e sui social network. Ma sono preoccupata che l’avvelenamento del clima possa radicalizzare lo scontro e concentrarlo lontano dai temi cari alla città, facendo di questa campagna non una battaglia «per qualcosa» ma «contro qualcuno».Per quanto mi riguarda intendo continuare a credere che la campagna elettorale sia altro dal disdicevole teatrino delle ultime settimane che aumenta sempre più la sfiducia e la diffidenza dei cittadini nelle istituzioni.Come sempre, grazie della disponibilità e dello spazio che il Suo quotidiano offre a chi vuol parlare di cose concrete e non fare soltanto fumo.Cordiali saluti.Giuliana Cominetti candidata sindacoal Comune di Lodi
Approfitto della lettera di Giuliana Cominetti per alcune doverose considerazioni.Nelle ultime settimane nelle pagine delle lettere del “Cittadino” abbiamo registrato una corsa incessante a calunniare e a colpire alcune delle persone che hanno scelto di candidarsi a sindaco di Lodi. Si tratta di un’opera di denigrazione che contribuisce a invelenire ulteriormente la campagna elettorale.E mentre si attacca questo o quel candidato, a Lodi le mense della carità scoppiano e non sono più in grado di accogliere chi si rivolge ad esse per un pasto caldo: e la maggioranza sono italiani, non extracomunitari. Nel Lodigiano i senza lavoro sono 17mila, cinquemila dei quali residenti nel capoluogo.In città i negozi chiudono uno dopo l’altro e le saracinesche chiuse danzano come spettri in tutto il centro storico. L’età media si alza sempre di più e nessuno sa come si riuscirà, in un immediato futuro, ad assicurare assistenza e sanità per tutti: ne parleremo anche questa sera a Sant’Angelo Lodigiano, in uno degli appuntamenti degli Stati Generali.Palazzo Broletto ha le casse vuote, tanto che il commissario prefettizio ha messo a pagamento anche i servizi finora assicurati gratis ai disabili e le corse degli scuolabus.Lodi sta vivendo una delle crisi più drammatiche della propria storia contemporanea, le cui conseguenze ci sono sconosciute, ma nella campagna elettorale che è in corso, c’è chi preferisce scatenarsi negli attacchi alle persone, che è uno sport insulso e inconcludente.Per favore, basta.Dove sono le idee per Lodi? Come vogliamo che diventi questa città? Come e dove dovrà svilupparsi? Quale ruolo dovrà ricoprire nel contesto del territorio? Quali sono i grandi disegni sui quali scommettere per il futuro?Sono queste le domande che le gente deve porsi, non la denigrazione continua di chi ha deciso di scendere in campo e di spendersi per il bene della città.Lo scriveva anche Riccardo Rota, sul “Cittadino” di sabato scorso, in prima pagina: «Si sono succeduti in questi giorni diversi interventi sulla stampa dei vari candidati o di politici locali, ma per la gran parte concentrati sullo scontro o sulla delegittimazione dell’avversario. Qualcuno accusa l’altra di essere troppo distante da ciò che era prima, dall’altra parte rispondono con l’accusa di essere troppo appiattito su quello che c’era prima, altri vengono considerati poco significanti, altri ancora di essere troppo distanti dalla politica e, di contro, qualcun altro di essere troppo dipendente dalla politica. È questo che ci rimane, per ora, di questa campagna elettorale. I programmi? I progetti? Dove sono?».Nelle scorse settimane i giornalisti del “Cittadino” hanno compiuto il grande sforzo di presentare, in una lunga serie di pagine monotematiche, le trenta sfide che attendono il nuovo sindaco. Trenta pagine colme di problemi, considerazioni, proposte, critiche e commenti. Trenta pagine dedicate al futuro di Lodi. Non ho ancora avuto il piacere di ascoltare, nei discorsi che mi sento fare sotto i portici della piazza, qualcuno che si soffermi ad approfondire almeno uno dei grandi temi a cui è legato il futuro della città. Sono tutti pro o contro la Cominetti e Uggetti, Conia e Tadi. Chi spara addosso a Dardi, chi attacca Buzzi, chi disprezza Staltari. Coloro che hanno deciso di candidarsi meritano il profondo rispetto. Tutti. Se qualcuno ha fiato da buttare via o tempo a disposizione, li utilizzi per il futuro di Lodi. Proponga idee. Progetti. Sogni da trasformare in realtà.Con gli insulti e le canzonette non si va da nessuna parte.
Offese e attacchi personali, Giuliana Cominetti mette sotto accusa una campagna elettorale dove i contenuti sembrano finire in secondo piano
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