Cambiano volto Lodigiano e Sudmilano

Martedì 15 febbraio, alle ore 11, presso la sede della Regione Lombardia, il governatore Roberto Formigoni e i presidenti delle Province di Milano e Lodi, unitamente a tutte le realtà coinvolte, annunceranno l’inizio dei lavori della realizzazione della nuova tangenziale est esterna di Milano. Il suo percorso attraverserà il nostro territorio, coinvolgendo in maniera pesante l’alto Lodigiano e il Sudmilano e facendo mutare al territorio, in modo radicale, una fisionomia che dura che almeno dieci secoli. È dall’epoca della costruzione dell’Autostrada del Sole che il nostro territorio non viene coinvolto - e “stravolto” - da un’opera pubblica di così vasta portata. Per questo motivo abbiamo deciso di fornire ai lettori una serie di informazioni importanti, tali da far comprendere cosa succederà nelle prossime settimane. Tutti abbiano ben presente questo aspetto: con la costruzione della nuova tangenziale nulla sarà più come prima.

Si apre il mese decisivo per la Tem, la Tangenziale esterna di Milano che attraversa con la sua storia - sinora sulle mappe - gli ultimi dieci anni.

All’inizio di febbraio tutti i riflettori sono puntati sulla pubblicazione del progetto definitivo ed esecutivo dell’opera destinata a rappresentare probabilmente la più grande rivoluzione “visiva” nella memoria di chi oggi e domani risiederà fra Lodi e Milano. Dopo il progetto esecutivo l’unica cosa che può partire sono solo i lavori: in altri termini il cantiere, che potrebbe essere un appuntamento già del 2011. Un coro di voci ingiunge del resto di far presto, perché Expo Milano 2015 non è poi così lontana. E non sarebbe una bella medaglia mostrare una Milano all’aria oppure portare tutti a Rho con la via Emilia, la Paullese, la Rivoltana o con le onorate ma vecchie Autosole e Milano-Bologna.

un’impresa non facile

«Progettare un’infrastruttura così importante, di 1,5 miliardi di euro, in un territorio così delicato ambientalmente e urbanisticamente come l’area metropolitana milanese, è un’impresa non certo facile». A dichiararlo è Fabio Terragni, amministratore delegato di Tangenziale Esterna SpA.

Che aggiunge: «L’impresa è però agevolata dal grande lavoro svolto da Regione, Province e Comuni al tavolo dell’accordo di programma, che ha permesso di avere come base di partenza un progetto preliminare rivisto e concordato in tutti i suoi aspetti essenziali. Lo sviluppo del progetto è stato poi accompagnato da innumerevoli incontri di verifica e di confronto con gli enti locali sui singoli problemi».

«La quasi totalità dei nodi e dei problemi - dichiara Terragni - è stata risolta. C’è poi la parte di maggior novità, costituita dalle proposte di mitigazione e compensazione ambientale e, in particolare, dai progetti ambientali speciali».

70.000 nuovi veicoli al giorno

In linea generale la Tangenziale est esterna rappresenta il compimento di un’idea che affonda addirittura nei primi anni ’70. Fatta più o meno quaranta anni fa l’attuale e sinora unica tangenziale est di Milano, ci si accorse subito che quest’ultima correva troppo addossata all’abitato.

Quindi già allora cominciarono a fiorire le ipotesi di una est-bis, naturalmente spostandola verso un raggio più esterno. Il senso della Tee (www.tangenziale.esterna.it) è infatti primariamente quello di “mettere ordine” nella mobilità circolare attorno a Milano suddividendo l’insieme indistinto di traffico che connota la tangenziale est. Il trasporto pesante, l’auto del lavoratore pendolare milanese, quella del residente in Milano che va a trovare i parenti e infine il mezzo del turista che magari arriva da Venezia si trovano letteralmente sovrapposti, generando una congestione continua: una “marmellata” viabilistica per affrontare la quale il progetto è emerso.

A Tem fatta il “dirottamento” di 70mila veicoli quotidiani sulla nuova arteria – la previsione di portata è proprio questa:70mila veicoli/giorno di traffico medio- produrrà un più preciso legame fra tipo di traffico e tipo di strada.

La “vecchia” est farà la funzione che le è propria, cioè di semi-circonvallazione di Milano. La nuova Tem sarà la “vera” tangenziale per camion, tir, trasporti a lunga percorrenza, mentre sulle statali e provinciali dovrebbe prodursi un certo benefico effetto di “asciugamento” dettato proprio dalla separazione delle linee di movimento attorno al capoluogo.

In altri termini sul tronco finale dell’A1 o dell’A7, oppure lungo la via Emilia e la Paullese, si verificherà una netta diminuzione nella concentrazione di mezzi pesanti perché gran parte di questi anziché andare a prendere le tangenziali milanesi a San Giuliano, a Opera, a Rogoredo, “girerà” da un punto all’altro della raggiera milanese più a sud, lungo l’asse della est esterna. Per rendere ancor più concreti i termini, si può dire che le provinciali dovrebbero diventare più dei pendolari e meno dei camion.

Perché partire dalla nuova est?

Questo sarà un interrogativo interessante nei prossimi anni. Tutte le indicazioni sinora emerse lasciano intuire che una volta chiuso l’anello esterno da Cerro al Lambro ad Agrate Brianza, logica imporrà di definirlo anche dall’altra parte, da Cerro al Lambro al Magentino, passando stavolta sul confine pavese-milanese. Sarà la tangenziale ovest esterna, meno urgente ma pur sempre necessaria. Ma se ne parla, presumibilmente, per il 2020.

85 chilometri di asfalto

I numeri della Tee parlano di circa 1800 milioni di euro di costi (comprese le opere cosiddette “connesse”, cioè strade locali, nda), 35 comuni direttamente coinvolti (64 i consultati), 32 km di autostrada primaria, 53 di viabilità locale comprese le riqualificazioni. Quindi esattamente 85 km di asfalto.

La nuova tangenziale avrà sei corsie, tre per senso di marcia, e dal punto di vista imprenditoriale si definisce come project financing. Non c’è contributo statale o pubblico se non in minima parte. L’azionista primario, Tem Spa, detiene circa il 60 per cento della partecipata Tangenziale Esterna Spa, la quale a sua volta si allarga ad altri tredici soggetti. Tem Spa – o meglio Tangenziali esterne di Milano Spa - è una società di scopo che riunisce sette operatori (maggiori informazioni al sito). Fra i circa 35 comuni più vicini al progetto – nel senso che ce l’hanno in casa - nove si possono considerare sudmilanesi e dieci lodigiani, per un totale di ventuno.

un affare più lodigiano?

A sorpresa quindi la Tem sembra quasi essere più affare del Lodigiano che del Milanese: tutto il “lato sud” guarda alla provincia di Lodi e la interseca.

Esteticamente quindi la tangenziale avrà la funzione di un più netto confine tra lodigiano e milanese, nel senso che il passaggio di provincia, a nord, sarà di fatto scandito dalle sei corsie sopra la testa.

I gruppi di comuni attorno al serpentone della Tem sono stati divisi dai progettisti in cinque aree territoriali. Quelle che interessano Sudmilano e Lodigiano sono la 4 e la 5. Uno, due e tre sono invece gli ambiti di progettazione della zona Martesana-Brianza.

qualche numero in più

Il tracciato della nuova autostrada, nella parte a nord da Melzo ad Agrate, si sviluppa per buona parte in sottosuolo (gallerie artificiali e trincee profonde), mentre, nella parte a sud da Melzo a Melegnano, corre in superficie, con ponti e viadotti che scavalcano i principali corsi d’acqua (canale Muzza e fiume Lambro) e una galleria artificiale a scopo ambientale, in prossimità di una zona residenziale nei Comuni di Dresano e Casalmaiocco.

La nuova autostrada sarà dotata dei più moderni ed avanzati sistemi ed impianti, a garanzia della sicurezza della circolazione e della qualità dei servizi agli utenti.

Sono previste tre interconnessioni con autostrade presenti e future: la A4 (Torino-Venezia), la Brebemi, la A1 (Milano-Bologna).

La Tangenziale Est Esterna sarà, inoltre, collegata con la viabilità ordinaria tramite i seguenti svincoli: Sp 13 (Monza-Melzo), Sp (ex statale) 11 (Padana Superiore), Sp 103 (Cassanese), Sp 14 (Rivoltana), Sp 415 (Paullese), strada statale 9 (Emilia).

I principali nodi di collegamento tra Tangenziale Est Esterna e linee metropolitane e suburbane di Milano saranno situati a: Gorgonzola (Linea M2), Melzo (Linee S5 - S6), Paullo (Linea M3), Melegnano (Linee S1 - S12).

L’accordo di programma siglato in Regione Lombardia prevede un impegno a potenziare la rete del trasporto pubblico.

I progetti principali sui quali i tecnici della nuova tangenziale stanno operando sono: il miglioramento linee “S” suburbane Milano-Treviglio e Milano-Lodi; il prolungamento linea metropolitana M2 da Cologno Monzese a Vimercate e linea M3 da San Donato a Paullo, dove sarà attrezzata un’area di interscambio tra metropolitana e nuova Tangenziale; la riqualificazione della linea M2 fino a Gorgonzola-Gessate, con l’interscambio ferro gomma.

La nuova autostrada coinvolge un territorio di pianura per buona parte agricolo con presenze di rilevante interesse ambientale e paesistico, ma anche in parte urbanizzato, con centri abitati di piccole e medie dimensioni e zone industriali di recente insediamento.

Si tratta di un territorio in forte trasformazione, per effetto delle dinamiche di sviluppo dell’area metropolitana: decentramento dell’abitare e diffusione insediativa delle attività, soprattutto nel settore del commercio e della logistica.

tre i parchi attraversati

Sono tre i principali parchi interessati dal progetto di Tangenziale Esterna.

Anzitutto, il Parco Agricolo Sud Milano, che comprende un’estesa area a semicerchio lungo il perimetro sud della Provincia di Milano, attorno alla città, e si congiunge a ovest al Parco del Ticino e ad est al Parco dell’Adda.

La seconda realtà protetta è costituita dal Parco Adda Sud, che si estende lungo il basso corso dell’Adda, tra Comazzo e Rivolta d’Adda a nord e Castelnuovo Bocca d’Adda a sud.

Infine, non meno importante, il Parco del Molgora, che si sviluppa su una superficie di circa 993 ettari lungo l’asta del torrente Molgora, nel nord-est del milanese.

Inoltre, nelle aree a nord, Tangenziale Est Esterna toccherà aree caratterizzate dalla presenza di diversi Parchi locali di interesse sovra comunale (Plis).

I tecnici che hanno lavorato alla progettazione assicurano che tutta la loro attività, dalla scelta del tracciato al progetto dell’opera, prima preliminare e oggi definitivo, è stata orientata a risolvere al meglio il rapporto tra infrastruttura e ambiente. E aggiungono che lungo tutto l’asse autostradale sono previsti interventi e opere per mitigare gli impatti dell’autostrada (inquinamento acustico, intrusione visiva, rottura delle relazioni territoriali, ecc.).

da comazzo a merlino,

da paullo a zelo buon persico

L’autostrada che ha fatto versare fiumi di carta e impegnare lunghe trattative (su tutte l’”Accordo di programma” di tre anni fa) entrerà in terra lodigiana-sudmilanese con l’”Area 4”, che include Settala, Comazzo, Merlino, Paullo, Tribiano e Zelo Buon Persico.

Arrivando da Liscate, le sei corsie mitigate da accorgimenti ambientali faranno il loro ingresso lasciandosi sulla sinistra - per chi arriva da nord - l’oratorio di San Biagio di Rossate, frazione di Lavagna. Complesso architettonico di notevole valore, inserito in uno scenario paesaggistico quasi isolato, San Biagio sarà raggiungibile da un’area di sosta Tem attraverso un collegamento pedonale.

Fuori, non di molto, dal territorio lodigiano resta la massiccia barriera di raccordo fra Tem e Rivoltana a Liscate (per quest’ultima è previsto uno “spanciamento” a sud, con intersezione della Cerca).

paullo avrà il casello

Paullo però il casello arriva davvero. Situato ad est di cascina Linate ed appena a N della 415, lo svincolo-ingresso è stato al centro di un chirurgico lavoro di razionalizzazione che sarebbe complesso riassumere.

In linea generale si è concentrato sull’alleggerimento del pesante “ganglio” di strade di raccordo alla Paullese che nella prima ipotesi presentata ai comuni (il progetto preliminare del 2004-05, prima che il Cipe imponesse a Tem di rivedere gli elaborati sulla base delle indicazioni degli enti locali, nda) andavano ad accatastarsi tutte a sud, parallele all’ex statale 415.

Tutto attorno allo snodo di Paullo si dispongono le opere compensative/locali assegnate ai comuni: la variante sud di Marzano, frazione di Merlino, e la Merlino-Vaiano riqualificata.

A sud di Paullo sono entrati in campo, a rettifica delle prime idee circolanti, nuovi sforzi di alta ingegneria in due casi: la bretella Paullo-Zelo (tutta cambiata dal preliminare al definitivo, con scavalco della Tem) e la bretella ovest di Zelo, che con l’avanzare degli studi si è “spanciata” ad ovest di circa 50 metri per non stare troppo addosso alle case.

Procedendo verso la successiva Area 5, l’avvento della Tem non regala più grossi scossoni. Ci sarà un potenziamento con rettifica di tratta della sp 16 Paullo-Muzzano-Pandina, poi la “corsa” dell’autostrada fino alla Tribiano-Mulazzano può sfruttare il suo ampio campo verde.

Emanuele Dolcini

(1- continua)

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