Cade e si fa male, la lunga odissea di un 84enne di Codogno in pronto soccorso

La famiglia denuncia l’accaduto: «È rimasto “in ballo” 27 ore»

Ventisette ore, tanto è durata l’odissea dell’84enne codognese Francesco Cabrini che giovedì, dopo una brutta caduta alla casa di riposo Opere Pie di Codogno dov’è ricoverato, è stato trasportato in ambulanza all’ospedale di Lodi per sospette fratture e traumi al volto, riportato in serata alla rsa senza aver risolto nulla e ricondotto di nuovo a Lodi ieri a mezzogiorno. Una trafila che non sarebbe avvenuta se al pronto soccorso di Codogno ci fosse un ortopedico e all’ospedale di Codogno il reparto di ortopedia. La denuncia arriva dai famigliari che per due giorni hanno seguito le vicissitudini dell’anziano facendo la spola tra Codogno e Lodi e restando per ore con il fiato sospeso prima di sapere cosa avesse riportato, cosa avevano deciso i medici, e non ultimo dove fosse ricoverato. Tutto ha inizio giovedì alle 15.30 quando il figlio Marco riceve una telefonata dalle Opere Pie: «Suo padre è caduto, lo stanno portando in ambulanza a Lodi» dice il medico della struttura. Il figlio passa a prendere la madre anziana e insieme corrono in macchina al Maggiore. E qui comincia il tira e molla. Dopo un’ora e mezza di attesa in pronto soccorso senza sapere niente, il figlio sbotta, chiede del padre. «Gli hanno detto di calmarsi, poi finalmente ha saputo che dalle lastre avevano riscontrato una frattura al polso e doveva essere ingessato – racconta un parente rimasto a Codogno -. Nel frattempo si è fatta sera e non essendoci più il gessista, hanno deciso di riportare Francesco a Codogno alla casa di riposo per poi riportarlo a Lodi l’indomani. Per cui Marco e la madre Enrica sono tornati a casa e hanno iniziato a chiamare la struttura per sapere se fosse arrivato ma non c’era mai e abbiamo iniziato a preoccuparci. Poi finalmente a mezzanotte abbiamo saputo che era arrivato».

Ed era cambiato anche il quadro clinico: «Si è scoperto che la frattura non era al polso ma al gomito e che dovevano fargli un controllo alla testa». Trascorsa la notte a Codogno, l’anziano è stato ritrasportato in ambulanza al Maggiore ieri a mezzogiorno e dimesso nel pomeriggio con il tutore al braccio destro e alcuni punti di sutura sulla fronte. Il naso e l’occhio tumefatti. «È una vergogna, è rimasto in ballo 27 ore» lamentano i famigliari. Nel 2005 il codognese aveva rischiato la vita a seguito di un grave incidente in auto, all’uscita da Ricci Casa a Guardamiglio, dove un’auto lo aveva travolto. Trasportato in elisoccorso a Parma, era rimasto in coma quattro mesi, riuscendo a salvarsi.

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