Botte ai genitori, giovane in manette

(23 gennaio) Per cinque mesi ha avuto liti continue con i genitori, anche violente. Chiedeva denaro, ma non era questo l’unico motivo degli scontri, che diventavano sempre più violenti fino a sfociare nelle botte. Fino al 19 gennaio, quando il 21enne ha picchiato selvaggiamente il padre. A quel punto è dovuta intervenire la volante della polizia di stato per fermarlo e così per lui è scattato l’arresto. Ora il giovane, C.D. le iniziali, si trova in carcere a Lodi, ieri è stato interrogato dal gip per la convalida del fermo.

La famiglia vive in centro città, anche se da qualche mese il giovane è andato ad abitare da amici. Lui dice di essere stato buttato fuori di casa, secondo i genitori se ne è andato di sua volontà. Fatto sta che la “distanza” non ha contribuito a migliorare i rapporti.

Già diverse volte negli ultimi mesi infatti la volante dell’ufficio prevenzione generale della questura era dovuta intervenire presso l’abitazione dei genitori, di circa 45 anni, sia in casa che in strada, per sedare le liti che scoppiavano fra loro e il figlio e che venivano segnalate dai vicini o da altri familiari. Non è chiaro cosa ci fosse all’origine degli scontri. Pare che il 21enne chiedesse denaro, anche se la questura nega che abbia problemi di droga.

In dicembre il padre si era recato in questura per sporgere denuncia contro il figlio, per percosse e lesioni. Ma poi nulla è cambiato.

Così il 19 gennaio, ricorrenza di San Bassiano, il 21enne è andato in serata nuovamente a casa dei genitori. È scoppiata una nuova lite, la più violenta. Lui si è scontrato in particolare con il padre, che è stato picchiato. La moglie ha chiamato il “113” per chiedere aiuto e una volante è arrivata in posto. I poliziotti hanno diviso i due e poi hanno bloccato il giovane. L’uomo aveva segni evidenti delle percosse subite, ma non ha voluto andare in ospedale a farsi medicare. Più tardi, però, mentre si trovava in questura per formalizzare la denuncia, si è sentito male. A quel punto è stato richiesto l’intervento di un’ambulanza. In ospedale all’uomo è stato diagnosticato un trauma toracico, alcune costole fratturate e contusioni varie in tutto il corpo. Per lui trenta giorni di prognosi. A quel punto per il 21enne C.D. è scattato l’arresto con l’accusa di “maltrattamenti in famiglia” e “lesioni personali volontarie”. La procura ha disposto che fosse condotto direttamente in carcere, senza “passare” per il processo con rito direttissimo, mentre il gip ieri lo ha interrogato per decidere sulla convalida del fermo. L’avvocato Silvia Allais, che difende il giovane, ha chiesto una misura meno afflittiva e quindi la scarcerazione. Una misura difficilmente applicabile visto che il giovane vive con i genitori. In ogni caso la decisione del giudice arriverà soltanto oggi.

(22 gennaio) Un giovane lodigiano è stato sottoposto a fermo nel fine settimana dagli agenti della questura di Lodi con l’accusa di “maltrattamenti in famiglia”: secondo la procura della Repubblica, alla luce di alcune denunce presentate contro di lui, avrebbe più volte alzato le mani contro i genitori, al punto da portare gli inquirenti a ritenere che una sua ulteriore permanenza tra le mura domestiche avrebbe potuto permettere una reiterazione del reato. L’indagato è stato portato in carcere ma i fatti si chiariranno solamente nelle prossime ore, quando si terrà anche l’interrogatorio di convalida del fermo e l’indagato, assistito dall’avvocato Silvia Allais, potrà decidere di rispondere al giudice per controbattere alle pesanti accuse.

Picchia il padre fino a mandarlo in ospedale con una prognosi di trenta giorni. È finito in manette un 21enne di Lodi che da tempo minacciava, arrivando a malmanarli, i genitori, che pressava con continue richieste di denaro. Qualche giorno fa, al rifiuto del genitore, si è scatenato, ma questa volta è arrivata la polizia

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