Borghetto, scoperta una gigantesca piantagione di marijuana FOTO E VIDEO

Blitz della Guardia di Finanza in un fondo agricolo dove due giovani italiani avevano avviato la produzione in grande stile di canapa indiana con un contenuto attivo di gran lunga superiore a quello consentito

Alcune pattuglie di finanzieri del Gruppo di Lodi hanno fatto irruzione in un terreno di Borghetto Lodigiano condotto da una società agricola del Milanese dedita alla produzione di cannabis light, il cui principio attivo “drogante” di thc per legge non deve superare lo 0,6 per cento. Dalle analisi è però emerso un contenuto fino al 14 per cento, tipico della marijuana stupefacente. Il quadro che si è presentato ai militari è stato sorprendente, una piantagione di larga scala di marijuana in cui operavano almeno sei persone di nazionalità extracomunitaria intente nella coltivazione e raccolta delle infiorescenze.

I successivi accertamenti hanno permessi di constatare che due ragazzi italiani di 24 e 21 anni hanno dato vita alla società; i due non sono stati in grado di esibire la documentazione contabile, la cui tenuta è obbligatoria per legge, attestante gli acquisti e la specifica natura della semente utilizzata nella coltivazione che avrebbe permesso di ricostruire l’intera filiera agroindustriale. Il peso complessivo della massa vegetale sequestrata è di 10 tonnellate, pari a metà della marijuana sequestrata in Italia nel 2019, e si ritiene che le infioresscenze una volta poste sul mercato avrebbero fruttato diversi milioni di euro. I due ragazzi, una volta interrogati anche i lavoratori extracomunitari sono stati denunciati sia per produzione di stupefacenti a fini di spaccio sia per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro (articolo 603 bis del codice penale). Si stanno ricostruendo i canali di smercio e si vuole risalire a chi abbia finanziato l’attività.

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