BORGHETTO Gestione profughi, l’ira dei sindaci: «Problema scaricato sui Comuni»

I sindaci Gargioni e Morosini di Tavazzano sono critici con il governo

Nei prossimi giorni a Borghetto arriveranno 10 profughi africani inviati dalla Prefettura nell’appartamento di Vigarolo attivo come Centro accoglienza da 5 anni. Gli attuali ospiti, 3 donne e 4 bambini provenienti dalla Costa d’Avorio e dalla Nigeria, sono in corso di trasferimento a Tavazzano, dove saranno alloggiati all’ultimo piano dell’hotel Napoleon, che già ospita 24 profughi ucraini. Gli sbarchi di migranti del mese di luglio cominciano a far vedere i loro effetti anche a Lodi. «Contrari a questa gestione dell’immigrazione che scarica sugli enti locali problemi e costi di una finta accoglienza», i sindaci di Borghetto e Tavazzano bocciano il piano della Prefettura e in generale attaccano lo stato centrale per la gestione dell’accoglienza profughi.

«Rispetto al passato apprezziamo il dialogo aperto dalla Prefettura, che ci ha comunicato questi cambiamenti settimana scorsa, e apprezziamo anche il fatto che ci sia rispetto per la nostra posizione politica», dicono Giovanna Gargioni sindaco di Borghetto e Francesco Morosini sindaco di Tavazzano.

I due sindaci temono soprattutto la residenza. «È assurdo che i sindaci non abbiano possibilità di valutare, ma siano obbligati a concederla – concludono i primi cittadini -. In questo modo ci ritroviamo come residenti persone che sono qui per caso, che spesso non vogliono fermarsi qui e integrarsi, ma a cui poi dobbiamo garantire e pagare noi tutti i servizi».

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