Bloccarono il killer, premiati gli eroi

Tanta ieri la commozione in municipio alla presenza delle autorità: «Non hanno pensato alla loro incolumità, ma hanno “braccato” l’assassino»

C’erano i rappresentanti delle forze dell’ordine, i sindaci della Bassa e semplici cittadini, alla cerimonia che si è tenuta ieri pomeriggio nel cortile del municipio di Guardamiglio per premiare Alex Pedrini e Claudio Ravaglia, l’adolescente e il 56enne che il 24 maggio scorso hanno rischiato la vita per salvare Angelica Timis dalla furia dell’uomo che l’ha uccisa. C’erano Luciano e Paolina, il figlio e la sorella di Angelica. Riuniti sotto i gazebo per ripararsi dal sole cocente, uno vicino all’altro hanno ascoltato silenziosi il sindaco Maria Grazia Tondini che per prima ha preso la parola vincendo l’emozione tra i presenti. «Ringrazio innanzitutto la Banca Popolare di Lodi che ha il merito di questa iniziativa e tutti voi che siete qui - ha detto -. Oggi è una giornata particolare e vorrei ricordarne il motivo leggendo uno dei tanti articoli che dopo la tragedia sono stati scritti per Angelica». La cronaca di quel terribile giorno è rivissuta nel resoconto dello sconosciuto, nella descrizione del parchetto di via Paolo VI dove «gli alberi frondosi avevano lunghi rami che scendevano a terra e i bambini, di solito, si nascondevano lì a giocare dopo la scuola». Lì dove la 35enne romena è stata colpita a morte. Lei che aveva «un sorriso dipinto», che «si sussurrava fosse stata abbandonata dal marito ed era arrivata in un piccolo paese di pianura, dove abitava una delle sorelle». Lei che «si era data da fare, lavorava in molte case, accudiva gli anziani, puliva e stirava». Che «aveva incontrato l’amore, dapprima sereno ed entusiasmante, poi pesante e ossessivo». Fino a togliere il respiro. Come sia potuto succedere ha provato a spiegarlo il sindaco Tondini, mettendo al centro la questione del “gender”, della differenza di genere che «nella relazione uomo-donna troppo spesso diviene sinonimo di dominio e affermazione, anche sanguinosa, della titolarità del possesso». Eppure superarla si può, con l’«educazione all’affettività, al rispetto e all’amore per gli altri». Quello che hanno dimostrato Alex e Claudio, per questo premiati con una targa e un assegno di 1.500 euro messi a disposizione dalla Bpl. «Che la violenza si manifesti in un grande o piccolo centro, normalmente ha come contraltare l’indifferenza. Invece qui a Guardamiglio ci sono stati due uomini che si sono buttati per bloccare le mani dell’assassino - ha sottolineato il direttore della divisione Bpl, Fabrizio Marchetti -. È quindi davvero con affetto e riconoscenza che rivolgo onore e rispetto a questi due eroi, che non hanno pensato alla loro incolumità. A volte si parla di eroi per caso, io non ci credo. Ci sono i pavidi, i vigliacchi e poi gli eroi. Il coraggio è immediato, istantaneo, ma solo dove c’è. Non si è eroi per caso, si è eroi e basta». Con la commozione nella voce, Marchetti ha consegnato i riconoscimenti ad Alex e Claudio, poi è stato Ravaglia a parlare: «Non passa giorno senza che pensi ad Angelica, ma va bene così. Perché le persone finché ce le ricordiamo, continuano ad essere con noi».

Laura Gozzini

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