Bici condivisa, dopo il flop la Provincia punta al rilancio

Il servizio era stato attivato nel 2014 per un costo di 280mila euro

La Provincia di Lodi tenta il rilancio del bike sharing. Il servizio flop della Bassa, avviato nel 2014 per un costo complessivo di circa 280mila euro di fondi “Expo”, non ha mai macinato chilometri. Così lo scorso anno le 56 biciclette distribuite fra le 8 stazioni a noleggio del territorio sono finite in cantina. Insieme ai soldi investiti per il progetto. Ora però la Provincia ha deciso di “spolverarle”, coinvolgendo i Comuni in un’operazione di rilancio del servizio: «Bisogna sondare la disponibilità dei paesi – spiega Angelo Caperdoni, sindaco di Somaglia e consigliere provinciale con delega ad ambiente e turismo – e capire come rivedere il posizionamento delle stazioni nonché le modalità di noleggio, in modo che siano più fruibili». E non necessariamente dal punto di vista turistico. «La prossima settimana avremo un incontro con i paesi interessati dal progetto – anticipa Caperdoni -, a cui abbiamo chiesto se vogliono portare avanti il bike sharing oppure no, così come abbiamo raccolto segnali di interesse da altri Comuni che non erano inseriti, per cui per un paese che rinuncia, ci può essere un paese che si unisce, in un’ottica di riorganizzazione del servizio». È il caso di Castelnuovo, che sta portando avanti politiche di sviluppo turistico fluviale e che guarderebbe con curiosità a un collegamento del centro con gli argini tramite biciclette a noleggio. Lo stesso vale per Somaglia nel raccordo con l’oasi Monticchie. Di tutt’altra natura le possibilità paventata da Tavazzano (dove il sindaco è il presidente della Provincia Giuseppe Russo): il bike sharing potrebbe agevolare gli studenti nella corsa in stazione per prendere il treno. Tutte ipotesi di cui si discuterà la prossima settimana. Il progetto del bike sharing era stato presentato dalla Provincia (ex giunta Foroni) nell’ambito del Bando asse 4 Expo 2015 come “Progetto integrato d’area (Pia) battezzato “Lodigiano per Expo: Terra Buona e Percorsi di fiume”, avvalendosi anche di un contributo della Fondazione Cariplo (fondi emblematici). Obiettivo? Incentivare il turismo di prossimità. In circa due anni di attività però, fra le 8 postazioni (dunque, Casale, Codogno, Maleo, Somaglia, Santo Stefano, Senna, Ospedaletto e Orio) sono state registrate una cinquantina di iscrizioni. La gestione e la manutenzione erano state affidate da palazzo San Cristoforo a Bicincittà srl, con cui la convenzione però è scaduta ad aprile 2016. Da qui, lo scorso anno, il ritiro delle bici.

Sara Gambarini

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