Banca unica, Fratta Pasini arriva a Lodi

Il presidente del Banco incontra sindaco e presidente della Provincia

«Una scelta talmente buona da non avere alternative». Lo ha dichiarato ieri il presidente del Banco Popolare, Carlo Fratta Pasini, in missione a Lodi per illustrare il progetto della “banca unica” e tranquillizzare le autorità del territorio. L’incontro con il sindaco di Lodi Lorenzo Guerini e il presidente della Provincia Pietro Foroni è avvenuto all’ora di pranzo, nella sede della Banca Popolare di Lodi (dove sono in corso le riprese del nuovo film di Bisio), alla presenza del vicepresidente del Banco, il lodigiano Duccio Castellotti, ma anche del presidente della Banca Popolare di Lodi, Mario Minoja, del suo vice Franco Curioni e dei manager della Bpl, l’amministratore delegato Maurizio Di Maio e il direttore generale Luigi Negri. A margine del confronto con i vertici di Comune e Provincia e prima di partecipare a uno degli ultimi consigli di amministrazione della Banca Popolare di Lodi (la fusione per incorporazione nel Banco è prevista entro dicembre) l’avvocato veronese ha accettato di scambiare con «il Cittadino» qualche riflessione sul futuro dell’istituto di credito. «La scelta della “banca unica” rappresenta un percorso di discontinuità che gioverà al Banco Popolare sul piano economico, patrimoniale e aumenterà il suo radicamento territoriale - le prime parole di Fratta Pasini -, il Banco si appresta ad assumere la fisionomia di una “casa comune” per le realtà di Lodi, Verona e Novara e questo si rifletterà nel nuovo statuto, nel decentramento delle funzioni di gruppo e nelle quote di rappresentanza garantite ai tre territori nel futuro nuovo consiglio di amministrazione». Tutti temi affrontati in qualche modo nell’incontro con Guerini e Foroni. «Incontro - ha spiegato il presidente del Banco - che è servito per illustrare le ragioni e gli obiettivi delle decisioni adottate lo scorso venerdì».

Tre le richieste fondamentali avanzate da Guerini e Foroni al “numero uno” del Banco: garantire i livelli occupazionali, evitare di concentrare a Verona tutte le leve di comando del gruppo e aumentare le risorse a disposizione della Fondazione della Banca Popolare di Lodi. «L’incontro è stata una valida occasione di confronto sul progetto strategico del Banco - ha commentato Guerini -, al presidente Fratta Pasini ho chiesto il rispetto del territorio lodigiano attraverso l’introduzione di opportune garanzie nello statuto ma anche tramite il rilancio della democrazia interna all’istituto. Ho chiesto anche un maggior ruolo dei soci e un forte comitato di consultazione locale». Altra richiesta di Guerini, «il mantenimento a Lodi degli attuali livelli occupazionali, conferendo nel “Bpl center” di via Polenghi Lombardo funzioni della nuova “divisione” Lodi e di gruppo». «Non potrò mai condividere - ha avvertito Guerini - un progetto che metta in discussione il “Bpl center” e su questo ho chiesto le massime garanzie. Sono stato molto chiaro con il presidente».

Garanzie sono state chieste anche da Foroni. «Durante l’incontro con il presidente del Banco ho espresso senza peli sulla lingua la mia storica posizione. In un momento di grandi cambiamenti e di incertezza sui mercati finanziari sono disposto a discutere senza preclusioni romantiche della “banca unica”, ma a patto che vengano rispettate alcune condizioni». La prima: «Ho chiesto che il Banco, anche adottando lo schema di “banca unica”, mantenga un assetto federale. I manager della futura “divisione” Lodi dovranno dunque avere potere decisionale, soprattutto sul fronte del credito, senza dover soggiacere a Verona». Altro fronte caldo, quello dei «fornitori e dei servizi di manutenzione, che dovranno rimanere sul territorio lodigiano». «Da Fratta Pasini ho avuto un riscontro molto favorevole - ha affermato Foroni - mi è sembrato che l’orientamento del Banco coincida con le mie richieste. Ma ora occorre andare oltre le semplici promesse e dunque il Banco deve mettere “nero su bianco” che la futura “divisione” Lodi non sarà penalizzata».

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