Bambini raffreddati in attesa al Centro prelievi di Codogno per il tampone ma L’Ats non ha avvertito l’Asst

«Presentatevi lunedì mattina» ma l’ok arriva solo a mezzogiorno, qualche genitore ha dovuto pagare per fare prima

Mamma Silvia ha ricevuto la telefonata dall’Ats di Milano domenica mattina: «Da lunedì a venerdì può recarsi al punto prelievi di Codogno dalle 10.30 alle 13 e far fare il tampone alla sua bambina». Ma quando ieri mattina si è presentata in viale Gandolfi con la bimba, si è sentita rispondere che il servizio non era attivo, e lo stesso è successo ai genitori di un’altra ventina di bambini, dal più piccolo di venti mesi ai più grandi di 9-10 anni, tutti con tosse, febbre e raffreddore potenzialmente riconducibili al covid-19 e per questo costretti a rimanere a casa da scuola fino all’esito del tampone naso-faringeo. È’ un fatto che la figlia di Silvia «non ha ancora fatto un giorno di scuola, perché al minimo sintomo, avendo firmato un patto di corresponsabilità, per senso civico devi restare a casa». Ed essendo l’esame il lasciapassare, mamme e papà non hanno perso tempo, contattando il proprio medico pediatra e su indicazione di questi rivolgendosi al Centro Prelievi dov’è arrivata la doccia fredda. Qualcuno l’indicazione l’ha trovata direttamente sul sito di Regione Lombardia e sulla pagina Facebook di amministratori locali, e ieri erano le stesse mamme a mostrare il testo sul cellulare, mentre passavano i minuti e montava la protesta. «Nel weekend aveva febbre, tosse e raffreddore, il pediatra mi ha detto che mandava il nominativo all’Ats e di venire qui stamattina (ieri per chi legge, ndr), ma il tampone lo fanno solo a pagamento» è sbottata Andrea, mamma di Alex, iscritto al nido Rosanna Vanelli. Alle 10.15 lei e altri genitori erano già in fila davanti all’ingresso del Centro prelievi, e di fronte all’impossibilità di eseguire l’esame due mamme hanno acconsentito a pagare, altre hanno desistito e qualcuna si è rivolta all’ospedale di Lodi. Chi è rimasto invece ha fatto fronte comune, e intorno a mezzogiorno è arrivata la buona notizia. Purché in possesso di autocertificazione, il tampone si è potuto fare. «Nessuno ci aveva informato che dovevamo partire oggi, non c’è stata comunicazione tra l’Ats e l’Asst, per cui abbiamo sollevato il problema alla direzione sanitaria e ottenuto l’ok ci siamo organizzati per fare i tamponi» ha spiegato la portavoce del Centro prelievi.

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