Automotive, crisi nel Lodigiano

I sindacati:«Il settore è in difficoltà e lo sarà ancora di più a settembre»

Le ombre della crisi del settore automotive arrivano nel Lodigiano. Da venerdì è scattato il primo giorno di cassa integrazione alla Cebi di Borgo San Giovanni, al colosso di Codogno Mta tagliata la metà circa dei lavoratori interinali non confermati, alla General Ricambi di Castiglione prosegue da tempo l’uso degli ammortizzatori sociali. Ma nella visione di Fiom Cgil e Fim Cisl tutto il settore dell’automotive è in difficoltà, e lo sarà ancora di più a settembre.

«Avevamo ampiamente previsto che la crisi arrivasse, e anche se finora è contenuta, sono arrivate le prime avvisaglie – spiega il segretario generale della Fiom Cgil di Lodi Massimiliano Preti -. Il problema vero è che non si vede una facile uscita, e in autunno rischiamo di pagare conseguenze ben più pesanti».

«Mta regge, pur con qualche difficoltà, altre aziende sono già agli ammortizzatori sociali, ma tutte le imprese del settore, anche dove i sindacati non sono presenti, stanno vivendo un momento complicato – dice il segretario della Fim Cisl di Lodi Giuseppe Rossi -. Le case automobilistiche stanno ripensando al loro futuro per la transizione ecologica, e al tempo stesso hanno difficoltà di produzione, sia per l’approvvigionamento delle materie prime sia per la crisi dei chip, coinvolgendo in queste criticità tutte le aziende della filiera».

L’approfondimento nell’articolo di Andrea Bagatta pubblicato sul «Cittadino» in edicola sabato 18 giugno 2022 (recuperabile se l’hai perso chiedendo la copia arretrata al tuo edicolante o sulla nostra edicola digitale).

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