Assolto per la fucilata che uccise un ladro,
la Procura di Lodi non ci sta e fa appello

Secondo il Procuratore Domenico Chiaro il processo doveva approfondire di più la questione del secondo sparo, per il giudice era stato solo un incidente involontario dovuto a un’aggressione fisica da parte di un malvivente

Il Procuratore di Lodi Domenico Chiaro ha presentato appello contro la sentenza di primo grado pronunciata il 24 gennaio scorso dal tribunale di Lodi che aveva assolto Mario Cattaneo, l'oste 70enne di Casaletto Lodigiano, dall’accusa di omicidio colposo per eccesso di legittima difesa. Per il giudice Francesca Lisciandra però “il fatto non sussiste”: il reato ipotizzato dai pm, per quanto emerso dalla celebrazione del processo di primo grado, non ci sarebbe neppure stato ma il ladro di 28 anni che era stato colpito mortalmente da una fucilata alla schiena fu vittima di un incidente. Cattaneo, uscito nel cortile dietro la sua osteria di Gugnano alle 3.30 del 10 marzo 2017 svegliato di soprassalto dall’allarme che suonava, sarebbe stato aggredito da un complice della vittima e, cadendo a terra, era partito il colpo che aveva ucciso uno degli altri componenti della banda. Una ricostruzione assolutoria che secondo la Procura di Lodi non ha però basi abbastanza solide e che merita un processo di secondo grado, nel quale si discuta davvero di legittima difesa, magari anche con una superperizia che in primo grado non era stata concessa dal tribunale.

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