Assalto alle farmacie per sottoporti al tampone

Le prenotazioni dei non vaccinati arrivato a inverno inoltrato

Assalto alle farmacie per fare i tamponi. I dottori sono travolti dalle telefonate, dalle richieste, dalle prenotazioni. A chiamare, nel 99 per cento dei casi sono persone senza vaccino che devono fare il tampone ogni 48 ore per andare a lavorare. Questo in virtù della norma che impone, dal 15 ottobre, l’obbligo del Green pass per poter lavorare.

Prenotazioni a gennaio

In alcuni casi le prenotazioni arrivano addirittura a gennaio: anche se la fine dell’emergenza sanitaria, al momento, è fissata alla fine di dicembre, «non si sa mai». Con il test rapido, l’esito è pronto in 15 minuti e subito si riceve il Green pass. Alla farmacia Sabbia del capoluogo hanno «spazio per 30 tamponi al giorno, ma le richieste sono oltre il doppio».

Le voci degli operatori

Alla farmacia San Bernardo, stessa sinfonia. «Non riusciamo quasi più a prendere prenotazioni - dicono -, perché le agende sono quasi tutte sature. Facciamo anche 20 test al giorno, il telefono continua a squillare. Il lunedì e il sabato sono saturi. Abbiamo prenotazioni fino a dicembre e per novembre i posti ancora disponibili sono pochi. Facciamo un tampone ogni 15 minuti, è un problema serio». Anche a Brembio, la dottoressa Adriana Botti non sa più da che parte voltarsi. «Mi dispiace se a 4 o 5 persone al giorno dobbiamo dire di no, a volte, perché è gente che deve lavorare, camionisti soprattutto - dice -, noi cerchiamo di accontentare tutti. Iniziamo subito, dopo aver aperto, la mattina, alle 8.30, prima del solito. Mi chiedono anche di venire la domenica, ma la mia prossima domenica di turno è il 7 novembre. Abbiamo 40 telefonate al giorno. Molti ragazzi hanno appena fatto il vaccino e quindi devono aspettare 4 o 5 giorni per poter scaricare il Green pass. Nel frattempo si sottopongono al tampone».

Senza tregua

Sono senza tregua anche alla farmacia Navilli di Codogno. «Siamo pieni fino a dopo il 27 novembre - spiegano -. Ne facciamo dai 30 ai 40 al giorno. Abbiamo 15 chiamate ogni quarto d’ora. Abbiamo prenotazioni a dicembre e qualcuno si è prenotato anche a gennaio, anche se la fine dell’emergenza è prevista a dicembre. A volte c’è qualcuno che ha il raffreddore, magari, deve fare il tampone e non trova posto». «In Lombardia abbiamo fatto 2milioni e mezzo di tamponi, da marzo, in provincia di Lodi 35.394 - spiega Dario Castelli dalla farmacia di Senna, vice presidente di Federfarma Milano e responsabile rurale per Milano, Lodi e Monza -. Solo la settimana scorsa le farmacie di Lodi ne hanno fatti 3.284. C’è una richiesta incredibile, ma le farmacie riescono a sopperire. A Lodi il numero delle farmacie che fanno i tamponi è cresciuto, siamo circa in 35. Riusciamo a tenere botta, anche se le agende sono piene da mattino a sera. I Nas ci stanno controllando, sono venuti anche da me, ci fanno sempre i complimenti».

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