Assalto ai gerali dell’Adda, fra musica senza tregua e grigliate

Una vera invasione nel fine settimana, ma alla cava di Boffalora è rimasta una montagna di rifiuti

È una vera e propria invasione. La voglia di divertirsi all’aria aperta non si declina solo nelle serate in centro, con il tutto esaurito nei bar e le strade affollate, ma anche nelle giornate lungo il fiume. Anche in questa seconda estate di pandemia, sono centinaia e centinaia le persone che, ogni fine settimana, si riversano sulle sponde dell’Adda per cercare un po’ di refrigerio a costo zero, per cominciare a coltivare l’abbronzatura e divertirsi con gli amici sui gerali. Anche due giorni fa, complici le temperature tropicali, le spiagge del fiume sembravano quelle della Riviera romagnola: ombrelloni piantati tra i ciottoli, angurie al fresco tra i flutti, ragazzi che giocavano a pallone o con i racchettoni e musica a tutto volume. Ogni volta, infatti, la quiete del Parco AddaSud è “turbata” dagli altoparlanti giganti portati dalle compagnie più attrezzate: si comincia così dal mattino con un susseguirsi di canzoni latino americane, senza tregua. Dalle 11, poi, si accendono i fuochi: qua e là famiglie e gruppi di amici tirano fuori i barbecue, e iniziano ad allestire la tradizionale grigliata. Mentre la carne sfrigola, si tolgono le birre dal congelatore e l’aria si riempie di fumo. Per questi party “into the wild”, arrivano persone da ogni dove: ci sono le schiere di sudamericani che, dopo una settimana di lavoro, si godono lo scenario un po’ diverso del fiume, ci sono i ragazzoni dell’Est Europa, pronti a condividere le loro costine con chiunque pur di allargare la compagnia, e anche tantissimi italiani. La solita coppia di anziani che viene dal Nord Milanese, i lodigiani che non sopportano la piscina e sono in cerca di qualcosa di più libero, e anche qualche camminatore che indossa le scarpe da trekking invece del costume. Per lo più, tuttavia, si tratta di bagnanti che non disdegnano anche di fare una passeggiata con i piedi a mollo o di tentare due bracciate nella corrente. A questo proposito, è sempre bene ricordare l’ordinanza del Comune di Lodi che vieta a chiunque di fare il bagno nell’Adda, per la pericolosità del fiume sulle cui sponde, ovviamente, non ci sono bagnini.Un altro elemento critico di questi “pellegrinaggi” in riva al fiume sono, da sempre, gli abbandoni di rifiuti. Alla cava di Boffalora, ad esempio, due giorni fa c’era una vera e propria montagna di immondizia abbandonata nel parcheggio: qualcuno dà la colpa alla mancanza di cassonetti, qualcun altro all’inciviltà di alcuni frequentatori dell’area, ma l’immagine di quella discarica improvvisata è francamente difficile da digerire.

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