Arriva la peste suina, la Regione chiede di abbattere più cinghiali

Il Governo avrebbe invece proposto un appesantimento burocratico

Peste suina, si dilatino i termini della caccia ai cinghiali. È la proposta di Regione Lombardia per il contrasto alla malattia, che ha appena rialzato la testa in Germania e spaventa gli allevamenti di maiali italiani. L’attenzione è tutta al contenimento del cinghiale, vettore della peste suina africana e ormai ampiamente diffuso in tutta la Lombardia, dove si concentra quasi la metà della produzione suinicola nazionale.

Mercoledì scorso si è tenuto il summit tra Governo e Regioni per definire le misure di contenimento della malattia, che non è trasmissibile agli uomini. Insufficienti per l’assessore regionale all’Agricoltura Fabio Rolfi le proposte del Ministro Teresa Bellanova. In particolare, è contestata la richiesta di un piano di contenimento regionale da produrre in 60 giorni. «Sarebbe l’ennesimo censimento e l’ennesima produzione di carta che non tiene conto della preesistente programmazione lombarda con la quale stiamo ottenendo buoni risultati grazie alla caccia di selezione aperta tutto l’anno – il commento dell’assessore regionale Fabio Rolfi -. Il Governo inoltre produce complicazioni obbligando a sottoporre ogni carcassa cacciata a controlli sanitari superflui. La letalità della peste suina è del 100 per cento e quindi sarebbe sufficiente sottoporre a verifiche solo gli animali rinvenuti morti». La Regione di contro chiede di ampliare i mesi di caccia aperti in braccata e di consentire ai selecontrollori di abbattere i cinghiali, affiancando le guardie delle polizie provinciali.

L’ampliamento dei termini della caccia al cinghiale rappresenterebbe anche un elemento di maggior sicurezza stradale nelle intenzioni di Regione Lombardia. Secondo i dati riportati da Coldiretti in occasione dell’ultimo incidente, mortale, avvenuto 10 giorni fa nel cremonese per uno schianto con un cinghiale, «sono 128 gli incidenti stradali causati dai cinghiali in Lombardia in un anno, in pratica più di uno ogni tre giorni». A Borghetto a inizio 2019 un branco di cinghiali in A1 causò un tamponamento in cui perse la vita un giovane emiliano, mentre diversi schianti negli anni si sono registrati per questa causa nell’area di San Colombano.n

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