Anche il Vescovo alla veglia

per colei che amava la verità

«Isa, donna del sepolcro di Gesù, tu adesso tieni dentro di te come le donne di quell’alba, la notizia della risurrezione di Gesù. Ti ricordiamo così, donna forte che da sempre hai combattuto la morte e la paura della morte che ci tiene prigionieri attraverso ciò che tu amavi al di sopra di ogni altro, che è la verità, la verità che rende liberi». Don Attilio Mazzoni parroco di San Lorenzo si è rivolto così a nome di tutti ieri sera direttamente a Isa Veluti, consigliere comunale mancata nella notte tra lunedì e martedì. Non c’era la salma, ieri sera in Sant’Agnese, ma pareva quasi di avvertire la presenza di Isa attraverso le numerosissime persone che hanno voluto partecipare alla veglia di preghiera e che l’hanno conosciuta nella sua presenza impegnata in politica, nella scuola, nella comunità ecclesiale. «Ti ricordiamo in questo momento in tutta la tua vita di lottatrice contro la morte e ti pensiamo così, già seduta al banchetto del Padre in attesa di ricevere il suo sigillo», ha proseguito don Mazzoni. «Tu la morte e la paura della morte l’hai vinta nell’amore familiare, nella generazione dei figli, nell’amore per Paolo, nella dedizione; l’hai vinta nel cammino della fede in cui ti abbiamo avuta compagna, sorella, e abbiamo camminato con te. L’ hai vinta nella fraternità vera, sincera, mai di facciata e di maniera, come erano i tuoi legami e le tue relazioni, belli, profondi, si andava davvero alla vita». E ha concluso: «L’hai vinta nel servizio generoso e disinteressato alle persone, non solo a quelle della tua comunità cristiana. E questo ci lasci, Isa, e noi davvero addolorati per la tua perdita però ringraziamo il Signore per averti avuto: ci hai dato molto e il Signore ci ha dato molto attraverso di te». E il molto ricevuto sembrava esprimerlo ogni persona presente ieri sera nella chiesa di Sant’Agnese gremita, dove verso le 21.30 anche il Vescovo di Lodi Giuseppe Merisi si è unito alla preghiera e ha espresso vicinanza alla famiglia di Isa Veluti, ricordandone la testimonianza in casa, nella comunità, in parrocchia, nelle associazioni come il Meic, l’Ac e l’Ufficio Famiglie, la scuola. «Non possiamo se non guardare con la fede e in silenzio alla sua testimonianza, il suo coraggio aiuti anche noi nella nostra vocazione, e soprattutto con quella speranza che lei ci ha insegnato in Gesù». Quella speranza che fino all’ultimo Isa Veluti ha vissuto: a giugno con il marito Paolo aveva ospitato una delle famiglie del Niger arrivate a Lodi per il Family di Milano; aveva concluso gli scrutini scolastici; e lunedì pomeriggio si stava recando ad una commissione del consiglio comunale.

Raffaella Bianchi

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