Amministratore a processo

Ha preferito patteggiare 5 mesi e 10 giorni di carcere, e 267 euro di multa, piuttosto che affrontare un lungo processo tra testimoni e rinvii, un amministratore di condomini di 65 anni di Codogno che è stato accusato di appropriazione indebita: secondo la procura della Repubblica il professionista, A.B., il 7 novembre del 2009, avrebbe “messo le mani” su 19595 euro e 4 centesimi che appartenevano a un condominio di Casalpusterlengo da lui amministrato.

L’ammanco era stato scoperto da alcuni condomini che però non avevano deciso di denunciare l’amministratore. Piuttosto, gli avevano chiesto la restituzione di una somma, ancora più elevata di quella poi oggetto di contestazione. Dato che la trattativa bonaria non aveva avuto esito, l'assemblra di condominio, sostenuta da un nuovo professionista, aveva citato in giudizio l'ormai ex amministratore. Che però non si è mai costituito innanzi al tribunale civile. Il giudice lo ha così condannato a pagare al condominio la somma definita in base a una ricostruzione del bilancio, sembra non perfettamente chiaro in tutti i suoi passaggi, e alla fine l’ex amministratore aveva pagato.

Ma i suoi guai non erano finiti perché il giudice civile aveva segnalato l'accaduto alla procura della Repubblica, che quindi ha mandato a giudizio il professionista, senza che ci siano stati né un avviso di fine indagini né un vaglio preliminare. Così alla prima udienza, assistito dall'avvocato Daniele Mancini di Casalpusterlengo, ha deciso di patteggiare. Il danno economico per il condominio, alla fine, non c’è stato, anche se sicuramente, per i condomini le vicissitudini giudiziarie sono state stressanti.

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