Alzheimer, la telemedicina come opportunità di cura

L’intervento dello specialista Roberto Altavilla, dell’ospedale di Casale

In occasione della Giornata mondiale dell’Alzheimer, i medici chiedono l’introduzione della telemedicina: un’opportunità per migliorare assistenza e cura territoriale. Ma cosa si intende per telemedicina? Una modalità di erogazione di servizi di assistenza sanitaria, tramite il ricorso a tecnologie innovative, informatiche, in situazioni in cui il professionista della salute e il paziente (o due professionisti) non si trovano nella stessa località.

«Nel settore della demenza e delle malattia di Alzheimer ci sono bisogni diversificati sia da parte dei pazienti sia da parte dei caregiver - spiega il dottor Roberto Altavilla, medico specialista geriatra dell’ospedale di Casalpusterlengo -, al momento però abbiamo mille tipi di domande e una sola risposta e così si crea un imbuto stretto da cui tutti provano a passare, spesso con rallentamenti». Altavilla ha esemplificato: «Si pensi a un paziente per il quale è necessario solo rinnovare il piano terapeutico: è necessario che faccia la fila e venga di persona? Ma la telemedicina può essere d’aiuto anche nel confronto fra lo specialista e il medico di medicina generale per valutare insieme alcune situazioni. Utilizzare la telemedicina significa seguire meglio il paziente e il caregiver a distanza nelle cose possibili, evitando che una fetta di popolazione, nell’attesa, resti esclusa».

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