Altri quindici interrogatori per il disastro Frecciarossa a Livraga

Il pm vola a Roma a sentire testimoni, la serie di errori umani non è stata “bloccata” dai sistemi di controllo

Quindici persone sono state interrogate nei giorni scorsi a Roma come “informate dei fatti” dal pm di Lodi Giulia Aragno, nell’ambito dell’inchiesta sul deragliamento del Frecciarossa Milano - Salerno il 6 febbraio scorso al Posto movimento Livraga di Ospedaletto Lodigiano. Si tratta della prima tra le ulteriori attività investigative, e non brevi, che la Procura di Lodi ritiene necessarie dopo l’acquisizione della perizia degli ingegneri Roberto Lucani e Fabrizio d’Errico, che “fotografa” con precisione e spiegazioni tecniche quanto hanno fatto gli operai specializzati di Rfi al lavoro dalla mezzanotte e fino a poco dopo 4.30 della stessa mattina per sostituire, dopo dieci anni di onorato servizio, gli attuatori di tre scambi (per i ferrovieri “deviatoi”). La perizia si è dovuta fermare di fronte ai profili di rilevanza giuridica dei diversi comportamenti e anche per il fatto che il problema tecnico riscontrato, l’inversione di due fili in una scatola sigillata e garantita da Alstom, era un tipo di guasto non previsto dai manuali di Rfi.

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