All’Einaudi spunta la tbc in classe

La tubercolosi entra in classe. Uno studente dell’Einaudi è stato ricoverato in ospedale, mentre altri 5 ragazzi e un docente sono risultati positivi al test. Hanno sviluppato cioè gli anticorpi, ma non la malattia. A scuola sono tutti preoccupati. «Noi studenti abbiamo paura ad andare a lezione, anche se non possiamo stare a casa perché sono gli ultimi giorni - racconta un alunno -. Vorremmo che ci dessero qualche certezza in più». «Per quanto riguarda il corpo docenti - spiega l’insegnante Manuela Maffeo - abbiamo chiesto all’Asl di darci delle indicazioni più chiare sui rischi e su eventuali misure di screening. Se dobbiamo sottoporci tutti alla profilassi lo facciamo».

«Oggi gli insegnanti ne hanno parlato tra loro - concorda un altro docente -, vorremmo essere sicuri che davvero non corriamo alcun rischio». L’Azienda sanitaria, dal canto suo, rassicura.

«L’episodio si allinea con l’andamento della patologia nel contesto locale: 5 casi dall’inizio dell’anno. Come di consueto sono in atto puntuali azioni per tenere sotto controllo il fenomeno - fa sapere l’Asl -. È stato eseguito il test di Mantoux a quanti sono stati identificati come contatti stretti (circa una cinquantina di persone, ndr). Questo nel corso dell’indagine epidemiologica condotta, come sempre, nell’ambito dell’attività di prevenzione. Ad oggi sono risultati positivi al test (cioè è stata riscontrata la presenza di anticorpi come risposta di difesa dell’organismo, ndr) in 6 soggetti. A scopo cautelativo, come ulteriore misura di prevenzione, in base a valutazioni inerenti le caratteristiche dell’infezione e l’età dei soggetti, si è deciso di sottoporre a profilassi antibiotica specifica i compagni di classe». Tra oggi e domani, l’intervento sarà terminato. Delle 50 persone 15 sono i contatti familiari. L’Asl, per quanto riguarda la profilassi antibiotica, ha deciso di puntare sugli alunni, trascurando in generale gli insegnanti perché il contagio è più facile tra i giovani. I singoli casi però, anche tra gli adulti, sono all’attenzione dell’Asl. La tubercolosi, a detta degli esperti, è una malattia oggi perfettamente curabile. «La patologia - spiega l’infettivologo Marco Tinelli - viene messa in evidenza in presenza di un quadro radiologico che mostra le cosiddette caverne tubercolari a livello dei polmoni. Può esserci un espettorato con del sangue oppure possono esserci forme extrapolmonari che colpiscono cervello ed intestino. Essere semplicemente positivi, invece, significa essere entrati in contatto con la Tbc, ma senza sviluppare la malattia. Quest’anno abbiamo avuto tra i 4 o 5 ricoverati. La patologia però è in costante aumento in tutta Italia, nelle fasce più giovani, ma anche molto avanzate. Non è detto che tutti i casi siano contagiosi. La malattia, prima mortale, dopo l’avvento dell’antibiotico è stata sconfitta e la guarigione è garantita al 100 per cento».

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